I soldi a Francesco Bottino? “Gli furono consegnati nel mio studio”. Le tangenti all’Asl di Caserta? “Le intascavano tutti i manager”. Potrebbero rappresentare una svolta decisiva le dichiarazione fornite dall’ex parlamentare Pierino Squeglia nell’ambito del processo per condizionamenti della camorra sull’azienda sanitaria casertana, in cui sono coinvolti tra gli altri l’imprenditore Angelo Grillo, l’ex consigliere regionale Angelo Polverino e l’ex manager dell’Asl Francesco Bottino. Dai verbali dell’interrogatorio a Squeglia, depositato stamattina al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dal pm della Dda Landolfi, emergono conferme e novità di notevole importanza. Dichiarazioni talmente esplosive da indurre il pubblico ministero e chiedere al Tribunale l’inserimento dell’ex deputato nella lista dei testi d’accusa. Squeglia ha svelato nel corso dell’interrogatorio, che risale alla settimana scorsa, che l’incontro nel suo studio di Marcianise si tenne il “famoso” incontro, al quale parteciparono Bottino (che ha sempre negato) e Grillo, con la consegna da parte dell’imprenditore di soldi all’allora manager. Squeglia ha inoltre aggiunto che era prassi che i manager dell’Asl casertana intascassero tangenti. Intanto Grillo ha di nuovo cambiato avvocato e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non ha più intenzione di collaborare con la giustizia? Probabile.

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