Il pm della Dda di Napoli Luigi Landolfi ha depositato oggi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il verbale dell’interrogatorio reso il 29 aprile scorso dall’imprenditore Angelo Grillo, detenuto, ritenuto vicino al clan Belforte di Marcianise, il quale ha iniziato un percorso di collaborazione con la giustizia. Il verbale è stato depositato nel processo che vede imputati gli ex vertici dell’Asl di Caserta, tra cui l’ex manager Francesco Bottino, e l’ex consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino, per gli appalti delle pulizie negli uffici dell’azienda concessi alle ditte di Grillo, in particolare nel 2006 e nel 2012. “Per la gara che mi sono aggiudicato all’Asl nel 2006 – racconta Grillo durante l’interrogatorio – io ho consegnato a Bottino la somma di 50mila euro. Questa somma è stata da me consegnata subito dopo l’aggiudicazione dell’appalto alla mia ditta nel servizio delle pulizie, che mi pare fosse la New Splash, direttamente nelle mani di Bottino all’interno del suo ufficio della Direzione Generale dell’Asl sito al secondo piano”. Bottino, racconta Grillo, avrebbe poi ricevuto altre 200mila euro dopo la proroga del servizio per altri tre anni. “Ogni qualvolta mi veniva liquidata la fattura, dopo la proroga, io ho consegnato a Bottino tranche di circa 20mila euro alla volta fino alla somma complessiva di 200mila euro, che era l’importo pattuito della tangente”. “Angelo Polverino era venuto in compagnia di Vincenzo Ferraro (attuale vice-sindaco a Caserta) a casa mia a Santa Maria Capua Vetere, casa che era conosciuta da Enzo Ferraro per propormi di fare aderire mio figlio Roberto, che all’epoca era consigliere comunale a Marcianise, al movimento politico che loro stavano costituendo con il nome ‘Marcianise Più’. Per cercare di convincermi Polverino mi disse che di lì a poco sarebbe uscito il bando di gara per l’appalto per il servizio di pulizie dell’Asl di Caserta e lui si sarebbe impegnato a darmi una mano per farlo aggiudicare ad una mia ditta”. In un successivo incontro avuto all’ufficio di Polverino a Caserta, racconta Grillo, “io chiesi a Polverino se mi confermava il suoi appoggio per l’aggiudicazione dell’appalto per le pulizie e lui, facendomi uscire sul balcone, mi disse che poteva interessarsi ed io in cambio, qualora avessi avuto l’appalto, gli avrei dovuto consegnare la somma di 500mila euro”. Grillo coinvolge anche l’ex direttore amministrativo dell’Asl ed ex sindaco di Caserta Giuseppe Gasparin (imputato attualmente in carcere) che gli avrebbe chiesto “una tangente di 400mila euro”. Alla fine la gara se l’è aggiudicata la Dericesboourg di Lazzaro Luce (ex presidente del Savoia Calcio imputato nel processo, ndr), che secondo Grillo, era riconducibile a Nicola Ferraro, imprenditore ed ex consigliere regionale dell’Udeur ritenuto vicino al clan dei Casalesi e già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.