I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno arrestato su ordine del gip del locale tribunale tre persone (poste ai domiciliari) facenti parte di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione di donne e transessuali provenienti soprattutto dal Sudamerica. L’indagine, che ha coinvolto altre cinque persone, tutte denunciate per reati di furto e favoreggiamento personale ha riguardato un periodo di tempo compreso tra il marzo e il maggio del 2012 ed è stata coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. 16 gli stranieri vittime delle sfruttamento identificati durante l’inchiesta.

Il capo dell’associazione, è emerso, era Nicola Pecchia, 34 anni di Villa Literno, il quale affittava tramite agenzie immobiliari gli appartamenti dove le donne e i trans vivevano e si prostituivano, intestandoli poi ad altri complici; il canone pagato da Pecchia era di 300-350 euro mensili, ma dalle sue ‘ospiti’, che restavano per non più di quindici giorni nello stesso immobile, pretendeva 7-800 euro a settimana. Durante le indagini i carabinieri hanno sequestrato 8 abitazioni ubicate tra Santa Maria Capua Vetere, Caserta e San Nicola la Strada. Pecchia è stato più volte visto in aeroporto dove andava a prendere le donne e i trans per portarli negli appartamenti.

Con il 34enne è finita in manette anche Caterina Tagliatatela, 27 anni residente a Villaricca (Napoli), che aveva il compito di curare le necessità quotidiane delle sudamericane fornendo loro asciugamani, lenzuola, cuscini ma anche stupefacente; la donna riscuoteva anche il canone settimanale, ricorrendo spesso a minacce; il terzo componente del gruppo a finire in manette è stato Emanuele Martinelli, 22 anni, che si occupava della manutenzione degli appartamenti ed era spesso in compagnia di Pecchia.

 

 

 

 

 

 

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