Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura degli arresti domiciliari per un appuntato dei carabinieri in servizio a Napoli e un complice arrestati a fine giugno su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di concussione per aver chiesto e ottenuto una tangente da un uomo che si era appartato con una prostituta in viale Carlo III nel comune di San Marco Evangelista al fine di evitargli l’arresto.

L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Antonio D’Amato. La vittima aveva denunciato il fatto ai carabinieri raccontando di essere stato controllato da “poliziotti in borghese” che gli avevano intimato di consegnare 500 euro per evitare l’arresto, il ritiro della patente e una multa “salata”. Di fronte a tali minacce, la vittima aveva consegnato l’intera somma di denaro a sua disposizione, pari a 70 euro, accordandosi per il versamento di ulteriori 500 euro da prelevare al Bancomat. Per costringere la vittima a non sottrarsi alla richiesta illecita, gli indagati avevano trattenuto la sua patente di guida e la carta di circolazione dell’auto, documenti che non gli sono stati più restituiti.

 

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