CAPUA – Nei giorni scorsi, i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Capua hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto del p.m. emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di due soggetti di nazionalità straniera, indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti, presso abitazioni private e aziende agricole, di automezzi, motoveicoli, trattori agricoli e macchinari per l’agricoltura, e di estorsioni aventi ad oggetto la richiesta di pagamento di corrispettivi in denaro per la restituzione dei sopradetti beni oggetto di precedente furto, cosiddetti “cavallo di ritorno”.

L’attività investigativa, avviata lo scorso mese di maggio, coordinata dal Procuratore Aggiunto Dott. Luigi Gay e dal Sostituto Procuratore dott.ssa Manuela Persico e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Capua, trae origine dal rinvenimento in una zona isolata di campagna del “demanio di Calvi” di alcuni trattori, risultati poi essere oggetto di furto avvenuto presso aziende agricole della zona. La stranezza dell’episodio non ha lasciato ombra di dubbio sul fatto che i mezzi erano stati lì celati per poi essere restituiti agli aventi diritto previo pagamento di una somma di denaro. Le indagini, condotte con metodi tradizionali di osservazione e pedinamento ma anche attraverso un’articolata attività tecnica intercettiva, hanno permesso, in poco tempo, di scoprire una vera e propria organizzazione costituita da stranieri (di cui uno albanese e l’altro algerino), che operava nell’intera provincia di Caserta, soprattutto in orario notturno. In particolare gli autori, dopo aver perpetrato il furto, erano soliti contattare le vittime, per la restituzione della refurtiva, previo pagamento di un corrispettivo in denaro; trattativa che, in tutti gli episodi delittuosi interessati, non ha avuto finale esito positivo, grazie alla volontà delle vittime di denunciare alle Forze dell’Ordine i fatti subiti e grazie all’intervento dei Carabinieri che, nella complessa indagine, hanno saputo rinvenire quanto rubato ed acquisire chiari elementi di colpevolezza nei confronti degli indagati.

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