La protesta nelle carceri si sta estendendo a molti istituti di pena della penisola e la motivazione ufficiale è sempre lo stop ai colloqui disposto dal governo per il contenimento dei contagi da Coronavirus. Qualche ora fa i disordini hanno interessato anche una quindicina di detenuti del reparto Tevere del carcere di Santa Maria Capua Vetere, che si sono asserragliati nelle aree esterne del penitenziario casertano. L’agitazione è iniziata qualche ora fa e sta coinvolgendo, al momento, almeno quindici detenuti di uno dei sette reparti comuni. A capo della rivolta un paio di ventenni in carcere per reati di droga: hanno approfittato dell’ora d’aria per scavalcare la cinta e barricarsi sui corridoi dei tetti. I detenuti, come avvenuto ieri in numerose altre carceri italiane, protestano contro lo stop ai colloqui con i familiari disposto dal governo fino al 21 marzo. Al momento, all’interno dell’istituto di Santa Maria Capua Vetere la situazione è gestita dal personale di polizia penitenziaria, ma all’esterno dell’edificio sono già schierate numerose camionette della polizia di Stato. Il timore è che la protesta possa estendersi anche agli altri reparti.

 

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