“Con l’esponente dei Casalesi Giuseppe Russo (detto il “padrino”) non ho alcun legame di parentela, nonostante la copiosa letteratura prodotta su di me in questi anni”. E’ quanto ha dichiarato Nicola Cosentino rispondendo nell’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla domanda del pm Milita sul presunto legame con uno dei più importanti boss dei Casalesi, la cui sorella è sposata con un fratello di Cosentino; è l’unico momento dell’esame in cui l’ex sottosegretario si irrita e risponde a muso duro. “Donat Cattin aveva un figlio terrorista – dice – io con Russo nessun tipo di rapporto”. Risate in aula quando Cosentino ricorda che la tesi di laurea la fece sulle “Misure alternative alla detenzione”. Durante l’esame, sospeso dopo tre ore e rinviato al 7 dicembre prossimo, Cosentino ricostruisce l’inizio della sua attività politica, spiegando che “solo dal 1986 la camorra ha iniziato a interessarsi di enti locali condizionando le elezioni a Casal di Principe ed eleggendo come proprio candidato l’avvocato della Dc Schiavone. Addirittura nel 1992 i clan fecero eleggere l’avvocato liberale Martucci al Senato. Io invece, fino almeno al 1995, sono sempre stato con la sinistra, con il Psdi; alle elezioni comunali del 1994 sostenni Renato Natale (attuale sindaco e simbolo anticlan, ndr) e alle politiche Lorenzo Diana che era nel movimento Alleanza Democratica del giudice Aiala”.