Ammette di aver segnalato nomi di persone da assumere in aziende pubbliche “per far crescere il partito” ma non di essere stato sostenuto dal clan dei Casalesi alle elezioni “perché ero tra i parlamentari nominati”, nè di essere stato colui che decideva tutto a Caserta e in Campania perché la sinistra, “tra il 1993 e il 2010, ha gestito la Regione e quasi tutti gli enti locali. Ma si sa che i voti che prende la sinistra sono sempre puliti”. Così Nicola Cosentino al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) durante la seconda udienza dedicata al suo esame nell’ambito del processo in cui è imputato per concorso esterno in associazione camorristica. Rispondendo alle domande del pm della Dda di Napoli Alessandro Milita, l’ex sottosegretario spiega che l’imprenditore ed ex consigliere regionale Udeur Nicola Ferraro dopo “un primo avvicinamento a Forza Italia nel 2000, passò al partito di Mastella e nel 2005 sostenne la sinistra in Regione e alle Provinciali di Caserta”. L’ex coordinatore regionale del Pdl fa poi i nomi di tre persone da lui segnalate e assunte nella società Eco4 costituita per la raccolta rifiuti in 20 Comuni del Casertano. Cosentino ammette di aver incontrato l’esponente dei Casalesi Dario De Simone nel 1995 a Trentola Ducenta. “Mi chiese se da avvocato potevo difenderlo ma gli dissi che non assistevo camorristi. Da lui – prosegue Cosentino smentendo lo stesso De Simone, oggi pentito – non ho mai ricevuto sostegno elettorale, se lo avessi voluto sarei andato dai boss e non da un piccolo camorrista come lui”.

 

 

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