ORTA DI ATELLA – I cavalli vincenti nei gran premi degli ippodromi sparsi per l’Italia assicuravano ad Angelo Michele Stramaglia, boss del sud est barese, assassinato ad aprile del 2009, denaro fresco da impiegare in altri settori. Lo ha accertato la Direzione Investigativa Antimafia di Bari che ha sequestrato un centro ippico nel casertano e sette cavalli da corsa, oltre a effettuare un sequestro ‘per equivalente’ di un immobile a Valenzano (Bari), un esercizio commerciale, un deposito, per un valore complessivo di circa 2.000.000 di euro.

utti i beni, riconducibili al defunto boss, sono stati sequestrati agli eredi. Le indagini, condotte dagli agenti del Centro Operativo Dia di Bari, hanno avuto inizio due anni fa quando, sotto la direzione della Distrettuale Antimafia di Bari, vennero individuati gli investimenti effettuati dal boss nel settore dei cavalli da corsa derivanti dalle ricchezze accumulate mendante le attivita’ illecite. Grazie alle intercettazioni telefoniche, venne scoperto il centro ippico, ossia l’allevamento Arena di Orefice Vincenzo & c. con sede  a Orta di Atella in provincia di Caserta, intestato a due napoletani ma in realta’ gestito sul posto da personaggi legati a Stramaglia. Questi ultimi fornivano mensilmente i guadagni maturati nel centro dove si trovavano i box di ricovero a pensione. Parte dei posti venivano utilizzati dallo stesso Stramaglia per il ricovero dei propri puledri, il resto veniva affittato a terzi.

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