AVERSA – Nella notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre 2012 è stato effettuato, presso la Rianimazione dell’Ospedale “Moscati” di Aversa, diretta dal dott. Francesco Diurno, un prelievo di organi a scopo di trapianto.

Tale intervento è stato eseguito, dopo l’accertamento della morte cerebrale prevista dalla legge, su di un uomo di 50 anni, deceduto per emorragia cerebrale.

La commissione per il relativo accertamento della morte cerebrale è stata convocata, come per legge, da Direttore Sanitario dott. Giuseppe Tatavitto.

Gli organi in condizioni ottimali, per l’efficacia del trattamento effettuato presso il Reparto di Rianimazione, sono stati ritenuti idonei per i relativi trapianti ed immediatamente utilizzati.

Il fegato, è stato prelevato dall’équipe del Centro Trapianti di Napoli

I reni uno è stato trapiantato a Napoli e l’altro a Salerno.

Le cornee sono state prelevate dai medici della Divisione di Oculistica dell’Ospedale “Pellegrini” di Napoli.

Il cuore invece, affetto da una gravissima cardiopatia  non era quindi idoneo al trapianto.

Il donatore era anch’egli infatti in lista di attesa per trapianto di cuore.

Tale intervento, in linea con quanto già fatto dell’èquipe del Centro di Rianimazione di Aversa, conferma l’alto livello di prestazioni offerte dal gruppo di medici ed infermieri che operano presso l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “Moscati” di Aversa.

Il primario della Rianimazione, Diurno, sottolinea che nonostante le attuali difficoltà in cui versa tutta la Sanità Campana, si è avvertita molto l’attenzione della Direzione strategica nella soluzione dei problemi di carenze di personale “gli standard assistenziali del reparto con l’ integrazione di giovani medici a contratto, che hanno integrato le carenze di personale, consentono di mantenere l’attività secondo elevati livelli qualitativi, testimoniati  tra l’altro,  dai prelievi d’organo, che di per sé, rappresentano un elevato indicatore di qualità nella valutazione dell’attività di un Reparto di Rianimazione..

E’ inoltre estremamente importante sottolineare la grande sensibilità della famiglia del donatore che ha acconsentito al prelievo degli organi, malgrado il grande dolore da cui era affetta.

Tale comportamento, di grande solidarietà umana, va sempre sottolineato e rappresenta anche un importante indicatore di fiducia nel personale medico ed infermieristico che ha in cura il paziente”.

 

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