ARIENZO – Nel pomeriggio di ieri, la Squadra Mobile di Caserta, ha eseguito un fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un giovane pregiudicato, Michele Madonna, nato a Sondrio il 4.11.1983, res. a Maddaloni (CE), per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, denunciando a piede libero un complice, il minore D.A.,  di 17 anni.

I due, nei giorni scorsi, si erano  recati presso un’azienda di Maddaloni, che opera nel settore della distribuzione all’ingrosso di alimentari, e rivolgendosi al responsabile gli avevano rivolto la canonica frase “di mettersi a posto con gli amici di Maddaloni”, alludendo evidentemente al gruppo camorristico attivo nel comprensorio, capeggiato sino a pochi mesi fa dai fratelli D’Albenzio, Clemente e Giorgio, referenti in quell’area del clan Belforte di Marcianise (CE), entrambi recentemente arrestati dalla Squadra Mobile. Gli investigatori, che avevano appreso del raid estorsivo, nonostante non fosse stato denunciato, acquisivano presso l’azienda i filmati ripresi dal sistema di video sorveglianza, riuscendo a identificare i due emissari che, poi, dopo l’iniziale reticenza, venivano riconosciuti dal personale dipendente della ditta. Dopo brevi ricerche, gli investigatori della Squadra Mobile, continuamente impegnati nel costante monitoraggio del comprensorio per fronteggiare le ancora diffuse attività estorsive dei clan, bloccavano i due responsabili, identificati nel Michele Madonna, che annovera precedenti di polizia per rapina, stupefacenti e contro la persona, ed in un giovane che, data la minore età, veniva denunciato in stato di libertà. L’operazione ha evidenziato l’attuale pericolosità del gruppo D’Albenzio, nonostante la detenzione dei fratelli Clemente, cl. ’55, arrestato nel luglio scorso dopo un breve periodo di latitanza, dovendo scontare una condanna definitiva a 18 anni di reclusione per tentato omicidio aggravato, e Giorgio, cl. ’60, anch’egli arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta, in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare emessa, per tenta estorsione aggravata dal metodo mafioso, dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della D.D.A. partenopea. La “decapitazione” del gruppo, evidentemente, non ha interrotto le attività estorsive degli affiliati ancora in libertà.

 

Nel medesimo contesto investigativo, ieri mattina, la Squadra Mobile ha arrestato un altro pregiudicato, Giuseppe Raucci, nato a Caserta il 26.02.1983, res. a Capodrise (CE), colpito da un ordine di carcerazione, dopendo espiare una condanna a 4 anni e 10 giorni di reclusione, per reati in materia di stupefacenti. Nel 2007, il Raucci era stato arrestato in esecuzione di un decreto di Fermo emesso dalla D.D.A. di Napoli, insieme ad altre 25 persone, per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (marijuana ed hashish), reato aggravato dall’avere agito al fine di agevolare il clan camorristico dei  Belforte di Marcianise, e per numerosi reati di spaccio.

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