Assoluzione piena. La vicenda giudiziaria dell’ingegnere Antonio Crispino, costruttore tra i più noti in città e provincia, sì è conclusa nel migliore dei modi possibili. Accusato di evasione d’iva e altri reati fiscali connessi, l’imprenditore è stato assolto il 6 giugno scorso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, giudice Antonio Riccio dell’articolazione territoriale di Caserta.
Si pone così la parola fine ad una vicenda giudiziaria durata quattro anni e che ha rischiato non soltanto di distruggere una fiorente attività industriale, ma anche creare seri danni d’immagine e salute ad un imprenditore molto in vista che, tra l’altro è stato – come si sa – anche presidente, e tra i più apprezzati, dell’Unione degli industriali di Caserta.
La vicenda giudiziaria di Crispino ha avuto inizio nel 2010, quando a seguito di una verifica fiscale della Guardia di finanza di Caserta, si ritrovò accusato di evasione di IVA e con un conseguente provvedimento del tribunale di Santa Maria Capua Vetere si vide sequestrato i conti i conti correnti dell’azienda e personali, alcuni beni e perfino l’automobile.
Rinviato a giudizio nel febbraio 2013, come già detto, difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Domenico Pigrini, il processo si è concluso nei gironi scorsi, con la cancellazione di ogni addebito e la proclamazione d’innocenza.
“Si è finalmente posto fine ad una vicenda che mi ha molto provato”, ha commentato l’ingegnere Crispino visibilmente soddisfatto. “Ho vissuto quattro anni di gogna, sbattuto sui giornali come il peggiore dei malfattori, ma fortunatamente la mi vicenda si è conclusa nel migliore di modi possibile. In fondo mi ritengo un uomo fortunato – ha aggiunto il past president di Confindustria Caserta – che, grazie ad una vitalità e forza d’animo che nemmeno sospettavo di avere nonostante l’apparenza, è riuscito a sopravvivere ad una lunga e mortificante umiliazione, che in certi momenti avrebbe potuto spingermi fino a gesti inconsulti”.
Crispino ha infine voluto aggiungere un aneddoto “che mi ha reso enormemente felice”. Alla notizia dell’assoluzione, nel ricevere le felicitazioni del commercialista che lo assiste, si è sentito rivolgere infatti la seguente frase: “Caro ingegnere, siete indubbiamente molto disordinato, ma certamente onesto”.