Una brutta pagina per la comunità di Parete ieri è stata scritta. Sul gruppo Facebook “Sei di Parete se…” una cittadina, Annateresa Caruso, denuncia un disservizio subito presso il cimitero. Pubblica un post con una foto coprendo i volti delle persone riprese denunciando che per il seppellimento di una salma non c’erano operatori a sufficienza disponibili. “Nn so voi se è normale che dopo aver pagato al comune per il seppellimento stamattina non c’era nessuno e i parenti hanno dovuto farlo con le proprie mani. Assurdo”. Questo è il post integrale a cui sono seguiti una serie di commenti di indignazione per l’immagine rappresentata. “Mi sembra tutto così assurdo… esiste un assessore al Cimitero che dia spiegazioni in merito?”. Domanda legittimamente uno dei commentatori. “Vergognatevi”, scrive qualcun altro. “È uno schifo”, sentenzia un altro cittadino. E così via. L’immagine ha destato molto scalpore. Un’altra cittadina spiega anche che ci sarebbe un solo operatore addetto a tale compito e ipotizza che possa essere questo il motivo del disservizio. La signora Caruso, che ha denunciato l’increscioso evento su Facebook, è stata accusata anche di aver pubblicato una bufala, ma la cittadina prontamente spiega: “La bara è di mia zia…non c’era nessuno tranne una persona che da sola di certo non poteva fare nulla!”. Tra i commentatori è intervenuto anche il sindaco di Parete Gino Pellegrino che ha asserito di aver “preso le opportune informazioni presso gli uffici competenti”. Così scrive. “I contenuti di questo post risultano non corrispondere al vero”. Un momento. La foto è ritoccata? La signora ha scritto delle falsità? Il post e i commenti citati li alleghiamo integralmente alla fine dell’articolo. Ne riportiamo qui alcuni dei punti salienti. “Non so cosa pretendevano alcuni familiari. Il responsabile mi ha raccontato i retroscena e i problemi posti relativi al pagamento”. Commenta il primo cittadino. E aggiunge. “Ho chiesto all’ufficio legale di sporgere denuncia contro l’autore di questo post”. La signora Caruso a questo punto risponde alla fascia tricolore spiegando che “la signora in questione e mia zia e stamattina c’era solo un operatore”. E ancora.  “Le persone sotto sono i parenti tra cui mia madre la sorella della defunta”.

A detta della signora Caruso quindi il disservizio c’è stato ed è stato subito da lei stessa e dai suoi parenti più stretti. Ma Pellegrino rincara la dose. “Cara signora, purtroppo il suo post non è commentabile”. E ancora. “Non so cosa pensava di fare”. E ribadisce. “Saremo noi a fare denuncia”. A questo punto alcuni commentatori intervengono in difesa della signora Caruso professando la sua onorabilità e rispettabilità. Ma Pellegrino ribadisce il “comportamento inqualificabile” della signora in questione. Segue una serie interminabile di commenti con diverse opinioni sull’accaduto. Ad un certo punto lo stesso Pellegrino scrive: “da almeno 20 anni c’è un solo operatore”. Infine “invita” la signora Caruso a recarsi al Comune il giorno dopo (cioè oggi) “per chiarire ogni aspetto di questa vicenda”. Invito che la cittadina accoglie. Ciò nonostante il sindaco aggiunge in un altro commento in riferimento ad un altro commentatore: “c’è gentaglia che pur di fare polemica politica strumentalizza anche i defunti. Penso non ci sia altro da aggiungere. La signora la denuncia se la prenderà comunque perché ha distorto completamente i fatti e per rispetto agli operatori che lavorano e che non volevano essere fotografati”. Tra tutti i commenti ci ha colpito uno in particolare dell’utente Maria Pennacchio: “era meglio fare prima l’invito al comune per parlarne e non parlare di denuncia non era il caso”. Ci scuserete se non abbiamo riportato gli oltre 120 commenti presenti sui social. Dal quadro dipinto sui social ne emerge un primo cittadino poco incline all’accettazione delle critiche e soprattutto refrattario a qualsivoglia denuncia pubblica di ciò che non va nel territorio comunale. Non è la prima volta che accade. Questo atteggiamento è stato più volte criticato dai paretani stessi. Ci viene in mente il celebre film “Un giorno di ordinaria follia” di Joel Schumacher. Un incredibile Michael Douglas nel ruolo del protagonista Bill va su tutte le furie al minimo intoppo e da il via a un’escalation di azioni una peggio dell’altra. Il protagonista non tollera proprio che qualcosa possa turbare la sua dimensione e quindi reagisce “male” a tutto ciò che lo disturba. Vi ricorda qualcuno?

Valentina Piermalese

Ps: In merito all’articolo del 20/01/2020 abbiamo notato che l’egregio sindaco Gino Pellegrino si è affannato a screditarci sui social accusandoci, tra le varie cose più e meno gravi, di “disinfomazione” e “distorsione dei fatti”. L’articolo in questione (clicca qui per leggerlo) era incentrato su due argomenti principali. Uno. L’acquisto dell’ex convento delle Suore nere. Un bene per il quale l’amministrazione negli ultimi mesi aveva dichiarato che avrebbe ricavato i soldi dalla vendita dell’ex area mercatale. Invece a quanto si apprende è stato chiesto un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti da restituire con un mutuo ventennale. Due. È stata pubblicata sull’albo pretorio online una determina con annullamento dell’incarico precedentemente dato ai progettisti per i lavori di “ricostruzione del plesso scolastico di via Forno ricadente nell’area della scuola media di via Cedrale” visto “il Decreto Dirigenziale n. 848 del 19/07/2019 della Regione Campania relativo al Piano Triennale di edilizia scolastica 2018/2020 dal quale risulta l’esclusione”. Quindi se la logica ci assiste ne deduciamo che era iniziato l’iter burocratico per i finanziamenti dei suddetti lavori, poi interrotto. Questi sono i fatti riportati da Campania Notizie e analizzati. Niente di ermeneutico.

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