Si reca in carcere a trovare un parente detenuto e mentre è a colloquio con questi viene incredibilmente derubata della borsa che aveva lasciato in una delle cassette di sicurezza per il deposito degli effetti personali, ubicate all’esterno del perimetro della struttura carceraria.

Autrici del furto con scasso, sono due donne, anch’esse in quella struttura per un colloquio con familiare detenuto. Le stesse, sono state arrestate dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere che hanno anche recuperato la refurtiva del valore di 300 euro ed ora dovranno rispondere del reato di furto aggravato in concorso.  Il fatto, alquanto singolare per il contesto in cui è maturato e per gli artefici (autori e vittima), ha lasciato increduli anche i militari dell’Arma che di certo non pensavano che la borsa, che le due donne avevano provato a disfarsi, lanciandola dal finestrino dell’autovettura,  appartenesse proprio ad una loro “collega” di colloqui.

E’ stata proprio la foga di disfarsi quanto prima del “corpo del reato” che ha consentito ai militari dell’Arma di incastrare Giuseppina Lettieri di San Cipriano d’Aversa (CE) e Anna Fazzone  di Cancello ed Arnone, rispettivamente sorella e cugina di Giovanni Letteiri, tratto in arresto dai carabinieri di Casal di Principe e Pozzuoli per l’omicidio di Antonietta Gigante commesso a Licols  il 19.11.2011, nel corso di una rapina in abitazione. Le due donne, che con ogni probabilità avevano premeditato il furto, hanno terminato anzitempo il colloquio con il proprio familiare per recarsi prima degli altri nel luogo dove i familiari dei detenuti depositano gli effetti personali nelle cassette di sicurezza. Una volta difronte alla cassetta di sicurezza in cui una 48enne di San Nicola la Strada, anch’ella recatasi presso quel carcere per effettuare un colloquio con proprio familiare, aveva depositato la sua borsa con tutti gli effetti personali e denaro contante, non hanno esitato a forzarla impossessandosi di quello che ivi era contenuto.

Una volta all’esterno della struttura sono salite a bordo della loro autovettura e dopo essersi impossessate del denaro contante e di alcuni oggetti ivi contenuti, tra cui un telefono cellulare, si sono disfatte della borsa lanciandola dal finestrino del veicolo. E’ in quel momento che i militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, in servizio di pattuglia, vista la scena sono intervenuti bloccando le donne e risalendo all’identità della vittima grazie ai documenti di riconoscimento rinvenuti all’interno della borsa che le due donne avevano tentato di disfarsi. Le arrestate sono state poste agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima. La refurtiva, interamente ritrovata è stata restituita all’avente diritto che nel frattempo si era recata dai carabinieri a sporgere denuncia.

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