Questa mattina, su ordine dell’ufficio demolizioni istituito presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è iniziata l’esecuzione della demolizione di due immobili abusivi ubicati nel comune di Marcianise alla via Norcia e alla via Santella, VII0 Traversa. Il primo è costituito da un piano fuori terra, dalla prosecuzione superiore di pilastratura incompleta in cemento armato ed è rialzato rispetto alla quota di strada essendo posto al di sopra di un piano seminterrato preesistente, per complessivi 150 metri quadrati costruiti in totale assenza di permesso a costruire. Il secondo riguarda una villa, costituita da un piano seminterrato, un piano rialzato e un piano sottotetto, per complessivi 576 metri quadrati; l’immobile risulta totalmente tompagnato ed addirittura fornito di utenza elettrica, nonostante il vincolo sismico violato. Detti manufatti sono stati acquisiti al demanio comunale, così come previsto dalla legislazione vigente in caso di mancata esecuzione dell’ordinanza di demolizione da parte degli autori dell’abuso edilizio, i cui costruttori risultano proprietari di altri immobili per civile abitazione e non utilizzavano il suddetto immobile come loro abitazione, né principale né secondaria. L’ordine di demolizione disposto dal Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere prevede l’abbattimento totale dei manufatti abusivi; l’acquisizione delle aree di sedime sulle quali insistevano i manufatti; l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti dei costruttori abusivi condannati con sentenza definitiva; l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e il recupero dei materiali residuati dalle demolizioni. Prosegue, dunque, nel casertano – territorio devastato da costruzioni abusive – ed in particolare nel comune di Marcianise, dove insistono circa 200 immobili abusivi, così come acclarato da sentenze penali definitive, l’attività di demolizione di manufatti illecitamente costruiti. Prima di disporre l’esecuzione della demolizione, la Procura di S. Maria Capua Vetere si è coordinata con la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, in attuazione del protocollo d’intesa intervenuto il 26 maggio 2008 tra il Procuratore Generale presso quella Corte di Appello e i Procuratori del Distretto. Come è stato più volte rilevato da commissioni parlamentari di inchiesta, indagini statistiche e puntualmente riportato nei rapporti ecomafia di Legambiente, la Provincia Casetta è ai primi posti per numero di manufatti abusivi accertati, sequestrati ma, soprattutto, da demolire. Il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere è fermamente intenzionato a dare un impulso alla doverosa demolizione di manufatti abusivi, dando priorità alle opere abusive consentendo il ripristino, per quanto possibile, dell’integrità del territorio, o, comunque, della situazione qua ante, riaffermando i principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non conviene. Peraltro, la Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere, già da tempo ha definito criteri di priorità, oggettivi e predeterminati, che non rispettino, però, il solo ordine cronologico, ma tengano conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà).