Gli appalti? Chiamavo i carabinieri quando c’erano le gare d’appalto, venivano assegnate in loro presenza”. Cosi’, il due volte sindaco di San Cipriano d’Aversa, Enrico Martinelli, si difende davanti al gip Oriente Capozzi, nel corso di un interrogatorio di garanzia durato circa 2 ore e mezza.

L’ex primo cittadino (Martinelli si e’ dimesso dal suo incarico mercoledi’ scorso con una lettera inviata dal carcere alla prefettura di Caserta), alla presenza dei suoi difensori, Alfonso Quarto e Bruno Von Arx, ha contestato punto per punto la ricostruzione del pm Antonello Ardituto nell’ambito dell’indagine su presunte collusioni con la camorra di amministratori del comune di San Cipriano d’Aversa. Martinelli, dicono le indagini, riceveva ‘pizzini’ dal boss Enrico Martinelli, esponente del clan dei Casalesi latitante fino al 2007 e cugino di sesto grado con l’ex primo cittadino, il quale gli indicava le ditte vicine al gruppo del boss ergastolano Antonio Iovine perche’ assegnasse a queste appalti, come quello del cimitero del paese. artinelli, finito in carcere con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso assieme, si e’ discolpato dicendo: “Chiedo ai giudici di verificare se durante la mia amministrazione sono state vinte gare dalle imprese che il latitante cita nei suoi bigliettini. Nessuna delle imprese vincitrici poteva essere solo sospettata di avere collusioni con la camorra. Non ho, inoltre, intrapreso alcuna corrispondenza con il mio omonimo”. Martinelli ha poi elencato le sue iniziative amministrative, come sindaco, contro il clan dei Casalesi: “Ho ottenuto i finanziamenti per 500 mila euro per la creazione di una nuova caserma dei carabinieri a San Cipriano d’Aversa, presidio di sicurezza e legalita’, ho dato ordine di sgomberare le famiglie che occupavano i beni confiscati alla camorra per rimetterli a disposizione della comunita’, ma tutte queste cose sono confermate dall’accoglimento del mio ricorso al decreto di scioglimento della mia amministrazione, da parte del Consiglio di Stato, per mancanza di presupposti”. I legali di Martinelli nel fine settimana produrranno una memoria da consegnare lunedi’ al gip, con l’istanza di revoca della misura cautelare.

 

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