Un’altra bufera giudiziaria in arrivo a Orta di Atella. Nei giorni scorsi è scattato un blitz delle forze dell’ordine contro un ex amministratore locale Nel mirino degli inquirenti è finito Salvatore Del Prete, alias “Magò”, già assessore e consigliere comunale. All’alba i carabinieri hanno bussato alla porta dell’abitazione di “Magò” in corso San Massimo. Hanno passato al setaccio la casa. E poi si sono recati assieme all’ex assessore nel suo studio in via Clanio. Le forze dell’ordine hanno sequestrato diverso materiale che potrebbe risultare “scottante”. Stretto riserbo sui motivi alla base della perquisizione. Non è escluso che le indagini possano riguardare questioni amministrative, in particolare legate alle famigerate vicende urbanistiche. Ma è anche possibile che l’inchiesta riguardi soltanto l’ambito lavorativo. Nella giornata di ieri è circolata con insistenza anche la notizia (che puntualmente abbiamo riportato perché basata su fonti attendibili) di una perquisizione domiciliare anche nei confronti dell’ex sindaco Salvatore Del Prete, per gli amici “Monsignore”, ma lo stesso interessato ha categoricamente smentito. “Non ho subito alcuna perquisizione, né ieri mattina né nei giorni scorsi. Posso assicurare che non è in corso, almeno a quanto mi risulta, nessuno inchiesta a mio carico, né relativa a fatti amministrativi né a questioni lavorative”. Fatto sta che il mondo politico ortese sembra di nuovo finito sotto la lente della magistratura. Nell’ultima udienza del processo “Gmc” Sergio Orsi, ascoltato come teste, ha confessato di aver consegnato a cavallo tra il 3005 e 2006, alla presenza dell’ex sindaco Angelo Brancaccio, una tangente di 5-10 mila euro ad un assessore dell’epoca di cui non ricordava il nome. All’imprenditore dei rifiuti potrebbe tornare la memoria nel corso del controesame previsto nell’udienza del prossimo 19 giugno. E proprio sulla “Gmc” pubblicheremo a breve altri dettagli sulle dichiarazioni di Orsi che riguardano molti amministratori locali.
Mario De Michele
