Non fa allusioni. Nè usa giri di parole. Nel descrivere il legame tra la camorra e le amministrazioni comunali di Orta di Atella Orlando Lucariello va al sodo. Secondo il pentito il clan dei Casalesi si aggiudicava gli appalti pubblici grazie ai sindaci Luigi Ziello, Nicola Arena e Angelo Brancaccio. Il collaboratore di giustizia vuota il sacco su tutto e tutti. Alcune sue dichiarazioni, ritenute attendibili dai magistrati, sono contenute nell’ordinanza di arresto di Brancaccio (maggio 2017), condannato lo scorso gennaio a 8 anni e ancora in cella per 416 bis. E proprio Lucariello è il pentito di maggiore peso nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex sindaco ortese. Era il referente dei Casalasi proprio sul territorio di Orta di Atella. Fungeva da “portavoce” della cosca fin dagli anni ’90. Ed era fedelissimo di Nicola Schiavone, oggi collaboratore di giustizia, nel periodo in cui il figlio di Sandokan era al vertice del clan. Gli anni del boom edilizio.
Per fortuna non bisognerà attendere molto per scoprire il pentolone sul sacco della città. Il pentimento del primogenito di Francesco Schiavone consentirà alla Dda di Napoli di collocare sulla scacchiera criminale tutte le pedine. A partire dai politici e dai tecnici corrotti per arrivare agli imprenditori collusi. Sull’intreccio tra Casalesi e amministratori locali Lucariello svela inquietanti retroscena.
“…In merito ai nostri rapporti con il comune di Orta di Atella – dice il pentito ai pm – voglio precisare che da sempre abbiamo avuto contatti con tale comune pur mutando negli anni il sindaco nominato. In particolare siamo sempre stati favoriti dal comune nell’aggiudicazione degli appalti pubblici che venivano, in linea generale, conferite nel tempo a Carmine Iovine, ovvero ad imprese a lui collegabili, dal sindaco Ziello, poi da Arena Nicola e infine dal Brancaccio. Posso riferire anche di altro imprenditore tale Manco Nicola di Afragola che ricordo per la realizzazione di lavori per conto della società telefonica SIP ci corrispose la somma di ottanta milioni”.
Non parla per sentito dire Orlando Lucariello. La sua non è una testimonianza “de relato”. Spiega fatti, illustra circostanze precise e fa riferimento a persone di cui si è occupato lui direttamente. “I contatti con il comune di Orta – afferma il collaboratore di giustizia – avvenivano per quanto riguarda il sindaco Ziello e Arena tramite Carmine Iovine detto “Carminettone”, cugino di Iovine Antonio; successivamente con il sindaco Brancaccio attraverso Michele Aletta…”. Un tris di nomi di politici di primissimo piano. Arena si è ritirato a vita privata. Brancaccio è in carcere. Ziello ha promosso la lista dei Riformisti alle ultime amministrative. Il figlio Espedito è attualmente consigliere d’opposizione. Che strizza continuamente l’occhio alla maggioranza. Così va la vita. E purtroppo anche la politica ortese.
Mario De Michele