CASTELVOLTURNO – La struttura e’ formalmente un albergo, “Hotel Giardino degli dei”, ma di fatto l’edificio sulla via Domitiana al chilometro 35,400 a Castelvolturno e’ un casino frutto di un accordo tra sfruttatori di ‘lucciole’ rumeni e clan dei Casalesi.
E’ lo scenario delineato da documentazione in possesso degli investigatori nell’ambito di una indagine su un associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione che ha portato a due arresti nel casertano: Antonio Maisto, 37 anni, amministratore unico della struttura ricettiva, e Pasquale Maisto, 54 anni, gestore di fatto dell’hotel. I due, del resto, hanno precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione. L’albergo gia’ nel 2011 e’ stato oggetto di un provvedimento di sequestro preventivo in base alla normativa antimafia. L’indagine, anche con appostamenti e servizi di pedinamento, ha permesso di accertare che nell’hotel soggiornavano ospiti le cui generalita’ non venivano segnalate alle autorita’, e che il giro di prostituzione aveva profitti tra i 25mila e i 30mila euro al mese. Alle prostitute veniva praticato un ‘prezzo di favore’ per la camera, 20 euro al giorno, e dei loro clienti, che pagavano la camera e 50 euro per la prestazione, non venivano registrati i documenti, presi solo in consegna all’ingresso e poi restituiti. Alcune prostitute rumene hanno reso testimonianze su questo tipo di gestione. Ieri sera un controllo di polizia e l’arresto dei due Maisto, con il contestuale sequestro dell’hotel, di una vettura e di fogli cassa con annotazioni sull’incasso delle camere.