Scontro tra le parti sulle conclusioni della perizia del consulente tecnico nominato a Isernia, dalla procura, per l’incidente probatorio sulla morte in servizio, un anno fa, di un poliziotto della locale Questura, Giuseppe Iacovone, 28enne di Capriati al Volturno (Caserta). L’indagato e’ un medico isernino all’epoca, secondo l’accusa, inseguito dalla vittima perche’ stava percorrendo a folle velocita’ la Statale 85, a bordo di un suv. L’accusa e’ di resistenza a pubblico ufficiale e morte derivante.

”Il perito – ha detto Marco Franco, legale dell’indagato – ha confermato quello che noi sosteniamo da tempo: l’impossibilita’, nel caso di specie, che si sia verificato un inseguimento”. Secondo quanto riferito da Franco, avvocato del Foro di Roma, ”i calcoli effettuati dal perito hanno dimostrato che il veicolo della polizia non si e’ mai avvicinato al suv”. Il perito ha valutato la velocita’ ipotizzata e il tratto di strada, circa 650 metri, percorso prima dello scontro dell’Alfa 159 contro un tir. ”Ci sono stati vari tentativi dei legali di parte civile – ha aggiunto l’avvocato Franco – di minare l’attendibilita’ della perizia, ma a nostro avviso con scarsi risultati”. Il Gip, Antonio Ruscito, si e’ riservato di decidere, e ha chiesto alcuni giorni, per valutare la richiesta di sostituzione del perito avanzata dalla parte offesa rappresentata dall’avvocato Arturo Messere. Richiesta a cui si e’ opposto il Pm, Federico Scioli. Il Gip, inoltre, dovra’ valutare l’eventuale inserimento di un nuovo elemento di indagine prodotto dal legale della famiglia Iacovone.

 

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