Continuano le azioni messe in campo dai vari organi a tutela dei diritti dei detenuti, in merito ai presunti pestaggi che sarebbero avvenuti dopo la rivolta dei carcerati nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. A tale riguardo si è svolto un incontro ieri tra il presidente dell’autorità garante dei detenuti, Mauro Palma, la componente nazionale del garante Daniela De Robert, il coordinatore dell’ufficio di sorveglianza Giuseppe Provitera, e il magistrato Marco Puglia. Al centro dell’incontro l’impegno dell’ufficio di sorveglianza nell’accertamento dei fatti riportati da più fonti relativamente a maltrattamenti che sarebbero stati compiuti nei confronti di persone detenute a seguito di una manifestazione di protesta e di una successiva perquisizione straordinaria. I fatti sono seguiti ad alcuni casi di coronavirus registrati tra i detenuti di Santa Maria Capua Vetere. Il garante nazionale ha preso atto “del forte e immediato impegno dell’ufficio nell’accertamento dei fatti: unico interlocutore esterno a essere entrato nella struttura, effettuando visite non annunciate, in un caso anche notturna e ad aver avuto colloqui riservati con le persone che hanno subito tale perquisizione”. Ciò ha permesso di verificare “direttamente le loro condizioni e le modalità della loro detenzione al momento della visita, nonché di acquisire la documentazione degli eventi, inclusa quella relativa alla videosorveglianza”. Tutto il materiale, comunica l’autorità, è stato “trasmesso alla Procura per le proprie competenze di accertamento e indagine”. Il garante, valutando particolarmente significativo l’intervento dell’ufficio di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, ha deciso di “non interferire con l’indagine con un proprio esposto, ma di mantenere attivo il confronto con l’ufficio stesso, al fine di seguire l’evolversi dell’indagine. La visita oltre alla necessità di acquisire dirette informazione, ha avuto anche la finalità di testimoniare il pieno appoggio a quanto portato avanti dalla Magistratura di Sorveglianza sammaritana”.

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