CASERTA – Un gruppo di cittadini senegalesi appartenenti alla comunità senegalese di Caserta ha manifestato questa mattina all’esterno del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in concomitanza con l’udienza del processo in corso alla seconda sezione penale a carico di 12 vigili urbani di Caserta accusati di sequestro di persona e abuso d’ufficio nei confronti di 22 immigrati.
I fatti risalgono all’aprile del 2006 quando un nutrito gruppo di venditori ambulanti senegalesi, la maggior parte dei quali possessori di regolare licenza, fu condotto presso gli uffici della Municipale – allora guidata da Francesco Delvino, anch’egli imputato – e trattenuto per un’intera notte nei locali del Comando, non idonei ad ospitare un così gran numero di persone; agli immigrati, è emerso poi durante l’indagine coordinata dal sostituito della Procura di Santa Maria Capua Vetere Manuela Persico, fu inoltre negata la possibilità di comunicare con l’esterno. Per gli stranieri, si trattò di una rappresaglia in seguito di un incidente al mercato settimanale nel corso del quale un cittadino senegalese aveva urtato con l’auto un vigile provocandone delle escoriazioni. Gli immigrati, guidati dal presidente della Comunità Mamadou Sy, hanno esposto uno striscione che riportava la scritta “Diverse Culture, Un solo Futuro contro ogni Camorra, contro ogni Razzismo”. “La maggior parte di noi – ha spiegato Sy – sono in Italia e in particolare a Caserta da oltre 20 anni ma ancora non si riesce ad ottenere uno spazio in cui creare una sorta di mercato multietnico, aperto a tutti, italiani e stranieri, nonostante la richiesta fatta al Comune; dobbiamo giocare al gatto col topo con i vigili urbani e le forze dell’ordine, eppure siamo quasi tutti regolari. Questo è un atteggiamento razzista”. La delegazione dei senegalesi ha poi partecipato all’udienza; il presidente del collegio Maria Chiara Francica ha rinviato al 26 marzo prossimo.