AVERSA – “Al Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa non si riesce a garantire un livello di assistenza accettabile, medici e infermieri sono sotto organico in un territorio ad alta densità abitativa e ad alto tasso criminale e spesso vittime di aggressioni da parte degli utenti. Vanno subito fatte delle assunzioni”. A lanciare l’allarme è il segretario della Cgil-Fp di Caserta Umberto Pugliese che “ogni giorno – dice – riceve le proteste di coloro che lavorano al reparto d’emergenza del Moscati in condizioni assurde, costretti a turni massacranti anche di 18 ore”.

Il pronto soccorso del nosocomio aversano, con circa 110mila prestazioni annue fornite (fino a 200 al giorno), è secondo solo dietro al Cardarelli di Napoli, dove intanto, “anche di recente – spiega Pugliese – si continua a derogare al blocco delle assunzioni decise dalla Regione con l’ingresso di medici e altre figure. Perché ad Aversa, invece, il divieto di nuove assunzioni è così rigido anche se la situazione è esplosiva?”. Due settimane fa i medici del pronto soccorso, diretto da Rosa Raucci, hanno inviato una lettera alla direzione dell’Asl di Caserta dicendosi “scarsamente sostenuti dai colleghi degli altri reparti” ed evocando il rischio di “errori professionali” dovuti a condizioni di lavoro “sempre meno sostenibili sotto il profilo psicofisico individuale”. I medici in servizio al Pronto Soccorso sono 14, di cui una decina sono neo-laureati con contratto a tempo determinato di sei mesi; ma per garantire un servizio efficiente dovrebbero esserne 18, spiegano. Stesso discorso per gli infermieri: sono 26 ma ne dovrebbero essere trenta. “Al direttore sanitario Tatavitto abbiamo proposto di rivedere la dotazione organica, e di farsene promotore verso la Regione. Anche ai politici casertani chiedo però di intervenire con urgenza visto l’arrivo dell’estate che porterà ancora più disagi” conclude Pugliese.

 

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