“Un protocollo di intesa con i maggiori Enti di ricerca nazionali, CRA (Consiglio Ricerca e sperimentazione in agricoltura), ISS (Istituto superiore Sanità) ISPRA (protezione e ricerca ambientale), CIRAM (Centro dipartimentale Federico II) è stato predisposto dagli assessorati regionali all’Agricoltura e all’Ambiente per avviare la caratterizzazione dei suoli agricoli, l’analisi delle matrici vegetali e idriche. Si comincerà in due dei comuni maggiormente interessati dai roghi dei rifiuti e simbolo dell’area della Terra dei Fuochi, Caivano e Casal di Principe, dove già sono stati effettuati gli scavi, con un esame dei suoli che successivamente si potrebbe estendere a tutto il territorio.”
Lo rendono noto i due assessori competenti, Daniela Nugnes (Agricoltura) e Giovanni Romano (Ambiente). “Riteniamo necessario – dicono Nugnes e Romano – garantire le massime certezze ai cittadini-consumatori ed agli operatori rispetto alla qualità dei prodotti e, dal punto di vista imprenditoriale, rispetto alla possibilità o meno di proseguire le attività agricole.” “La superficie agricola totale in Campania – spiega l’assessore Nugnes – secondo i dati del censimento del 2010, è di oltre 722mila ettari. Stiamo parlando del 52% della superficie regionale che è destinato all’agricoltura. Nel 2012, inoltre, il comparto agroalimentare campano ha incrementato del 4,3% il valore dell’esportazione rispetto al 2011, configurandosi come uno dei pochi comparti regionali non in crisi. Questa è una premessa fondamentale per comprendere che non si può generalizzare ad una intera regione un problema che riguarda delle ferite localizzate sulle quali, comunque, è nostro dovere intervenire chirurgicamente. Mai come in questo momento così difficile da punto di vista ambientale, infatti, occorre affermare il valore dell’agricoltura come presidio del territorio e garantire la qualità indiscussa dei nostri prodotti, i migliori in Italia.” “
Il protocollo di intesa – aggiunge l’assessore Romano – servirà ad avviare una indagine tecnico-scientifica seria e capillare. Ci rendiamo conto delle difficoltà che vivono cittadini e agricoltori, ma occorre verificare le matrici ambientali e stabilire quali parti del territorio vanno trasformate e recuperate attraverso le coltivazioni no food. Partiamo subito con i test a Caivano e Casal di Principe, non solo perché i due comuni sono inclusi nell’area della Terra dei Fuochi, ma anche perché , come è noto, le recenti indagini e scoperte stanno dimostrando che in queste zone sono avvenuti vasti interramenti di rifiuti di varia natura. Il protocollo si affianca alle iniziative già in essere da parte della Regione: è già partito il bando da 5 milioni di euro per supportare gli enti firmatari del Patto per la Terra dei fuochi sottoscritto in prefettura nelle attività di controllo del territorio e il 15 ottobre firmeremo la Convenzione con la Direzione marittima della Campania che darà il via al monitoraggio aereo dei crimini ambientali.”
“L’assessorato all’Agricoltura è già partner del progetto Ecoremed, finanziato nell’ambito dell’intervento Life della Commissione europea. Tecniche agronomiche e biologiche in grado di pulire i suoli e con le quali potremo costruire un cuscinetto ecologico di sicurezza attorno alle aziende agricole per preservare il lavoro degli imprenditori e dare maggiori certezze ai cittadini”, conclude la Nugnes.