Sbloccare la vertenza sull’amianto e mantenere gli impegni del governo sul finanziamento della legge 205 del 2017. Questo è quanto chiedono oltre 150 lavoratori dell’ex Firema, oggi nota come Tfa, azienda che produce carrozze ferroviarie con stabilimenti a Caserta e Tito, in provincia di Potenza, che oggi sono scesi in strada a manifestare le strade di Caserta. I lavoratori, con slogan e campanacci, hanno letto i nomi dei colleghi che negli anni sono morti o si sono ammalati a causa dell’esposizione all’amianto. Sulla vicenda amianto all’ex Firema, c’è anche un processo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per omicidio colposo nei confronti di ex alti dirigenti della Firema. Secondo l’ipotesi della Procura le morti riconducibili all’esposizione all’amianto sarebbero 19, mentre 82 quelli ammalatisi; il dibattimento inizierà a gennaio 2020. La manifestazione è stata organizzata dalle sigle confederali di Cgil, Cisl e Uil e da quelle di categoria dei metalmeccanici.
“Va garantito nei tempi più celeri – spiega Antonello Accurso, segretario della Uilm Campania – lo sblocco dei fondi già stanziati per il beneficio contributivo in favore dei lavoratori soggetti all’esposizione da amianto. Non si può più aspettare. Il 20 dicembre faremo anche una manifestazione nazionale a Roma. La burocrazia – aggiunge Accurso – non può rischiare di far intervenire i benefici quando è troppo tardi. Si parta dai lavoratori più vicini alla pensione”. La marcia dei manifestanti si è conclusa a Piazza della Prefettura per chiedere un intervento del Prefetto presso i ministeri interessati.