I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta hanno sottoposto a sequestro, per reati ambientali, un’area di circa 850 mq. ubicata al confine tra Caserta e San Nicola La Strada, adibita a lavanderia industriale di biancheria per alberghi e ristoranti.

Al momento dell’accesso, l’esercizio commerciale era in piena attività e i Finanzieri hanno trovato in funzione 3 lavatrici, 4 asciugatrici e diversi ferri e banchi da stiro. Inoltre, è stata riscontrata la presenza di una quantità notevole di lenzuola, federe, coperte, piumoni ed asciugamani, già stirati ed imbustati o ancora in attesa di lavaggio, nonché numerosi bidoni di detersivo e solventi chimici utilizzati per il trattamento della biancheria.

Il controllo ha permesso di accertare che la titolare, una 20enne originaria di Aversa e residente a Carinaro, esercitava l’attività economica senza l’osservanza delle norme in materia di tutela dell’ambiente, per ciò che riguarda lo smaltimento delle acque reflue industriali, normativamente considerate rifiuti speciali pericolosi ed altamente inquinanti per il loro contenuto di acidi ed aggressivi chimici.

Dagli accertamenti eseguiti è emerso, infatti, che, attraverso un sistema di tubazioni collocate sotto il pavimento della lavanderia, gli scarichi industriali venivano smaltiti direttamente nella rete fognaria comunale, senza l’osservanza delle norme a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Per evitare il palese rischio di inquinamento del suolo e delle falde acquifere, tutti i macchinari industriali ed ogni altro bene strumentale all’esercizio dell’impresa sono stati sottoposti a sequestro e la titolare della lavanderia è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per reati ambientali.

Nell’ambito della stessa operazione di servizio, Le Fiamme Gialle hanno scoperto nella lavanderia ben dodici lavoratori completamente in “nero”, le cui posizioni sono state segnalate all’Ispettorato del Lavoro.

In tale ambito, la piena consapevolezza degli effetti distorsivi del “lavoro nero” spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto anche in tale settore. Infatti, lo sfruttamento dei lavoratori in nero, oltre a danneggiare questi ultimi, che vengono sottopagati ed impiegati senza alcun diritto assistenziale e previdenziale, altera le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo per le aziende non in regola, a danno dei contribuenti onesti.

 

 

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