CASERTA. Scene da Bronx metropolitano: il “branco” colpisce in pieno centro, assale e pesta a sangue un giovane, lo rapina di pochi spiccioli e lo insegue fermandosi solo nei pressi della questura.
E’ la breve cronaca di un episodio incredibile, testimonianza di una criminalità che talvolta lascia il “segno” indelebile di una violenza e di una furia inaudite. E’ accaduto alle 2 della notte scorsa nella centralissima piazza Gramsci. Vittima del raid il ventiseienne Giacomo Izzo, di Camigliano. Ha chiesto aiuto alla polizia dopo dieci minuti da incubo. Si è salvato perché è riuscito a raggiungere piazza Vanvitelli. Il giovane si trovava, a piedi, nella centralissima piazza del capoluogo e stava raggiungendo la sua auto. Era notte inoltrata. Secondo quanto si è appreso, all’improvviso, è stato affrontato da cinque energumeni, che non hanno esitato a manifestare le loro intenzioni criminose. “Tira fuori i soldi che hai”, gli hanno intimato. Il giovane è stato accerchiato, in lui è cresciuta la paura. Ha capito che era in atto un’azione violenta nei suoi confronti. Non c’era nessuno a cui chiedere aiuto. Ha comunque tentato di divincolarsi, forse perché riteneva di poter sfuggire a quella morsa a “tenaglia”, probabilmente non avendo visto armi a disposizione della banda. Ma le armi erano inutili, le forze in “campo” erano impari: cinque contro uno. Il giovane è stato picchiato, ha subito i primi colpi proibiti quando si è mostrato titubante agli occhi del “branco”. Ha tirato fuori i 15 euro che aveva con sé. I delinquenti si sono indispettiti e hanno continuato a minacciarlo: a quel punto il ventiseienne ha iniziato una folle corsa a piedi, inseguito dai criminali. E’ riuscito a raggiungere piazza Vanvitelli e i rapinatori hanno “mollato la presa” solo quando il giovane si è portato nei pressi della questura dove sapeva di poter chiedere aiuto. La banda si è volatilizzata prima dell’intervento delle forze dell’ordine, che subito dopo la segnalazione della vittima del colpo, si sono mosse con decisione dando vita ad un’autentica caccia all’uomo. Le prime ricerche non hanno sortito l’effetto sperato, è possibile che i delinquenti si siano rifugiati in casa di qualche complice per non farsi prendere. La testimonianza del giovane di Camigliano è stata agghiacciante. Era ancora sotto choc, a stento è riuscito a fornire una descrizione degli aggressori, sulle cui tracce ci sono ora gli uomini della questura, che sperano di identificarli nel giro di poco tempo per assicurarli alla giustizia e fermarli prima che possano colpire ancora nel cuore della notte e in pieno centro. Si tratta certamente di individui pericolosi, pronti a tutto per pochi euro, come dimostra l’episodio della notte scorsa. Il ventiseienne è poi tornato a casa a Camigliano, ancora traumatizzato ma consapevole di essersi salvato prima che fosse troppo tardi dalla furia cieca di una gang che ha agito come solo nei film di può vedere.
Carlo Pascarella