CASTELVOLTURNO – Beni riconducibili a Paolo Diana, detto Scarpone, 59 anni, imprenditore accusato di avere rapporti con il gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi, sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione misure di prevenzione, ha esteso un provvedimento precedente e ha messo i sigilli a beni e quote societarie della ditta di trasporti “L and T Logistica e Trasporti srl” con sede legale a San Salvo, in provincia di Chieti, e otto appartamenti a Castelvolturno di proprieta’ di Nicola Diana, figlio di Paolo, che li avrebbe comprati appena ventenne.

Per gli inquirenti, la societa’ di trasporti intestata a Camillo, Domenico e, come socio di minoranza, Antonio Acconcia (fratello di Maria, moglie di Nicola Diana) e’ la sola committente della Edil Trasporti, ditta riconducibile a Paolo Diana, e il fatto che abbia pagato solo due delle nove fatture scadute dopo l’esecuzione del sequestro della Edil, ha fatto si’ che che si sottraesse denaro alla procedura di sequestro, circa 200mila euro. Il provvedimento e’ stato eseguito lo scorso 3 agosto, ma solo ora la notizia e’ filtrata. Beni per un valore complessivo pari a 18,5 milioni di euro erano stati gia’ sequestrati a Paolo Diana lo scorso febbraio. L’imprenditore nel commercio di veicoli e del trasporto merci deve rispondere di associazione di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di valori.

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