Una scritta contro il presidente Zinzi e Iavazzi è comparsa sulle vetrate della sede dell’Udc di Sparanise, pronta la reazione dei centristi che denunciano l’episodio in una nota stampa: “Prendersela con la sezione UDC di Sparanise a proposito della centrale a biomasse non è soltanto un atto vandalico da deprecare. Mentre altri affermano solo a parole di essere contro le centrali “senza se e senza ma”, le nostre prese di posizione sono note a tutti: · Tutti sanno che siamo stati noi a sollevare il velo di omertà e di silenzio che avvolgeva la centrale della Calenia. ·

Siamo stati noi ad evidenziare, quando tutti tacevano, che le prescrizioni del Ministero non sono rispettate. · Siamo stati noi a denunciare che il rinnovo dell’autorizzazione al funzionamento della centrale Calenia è stata concessa senza opposizione alcuna da parte del Comune. · Siamo stati noi a dimostrare con prove concrete e inconfutabili che non c’è un sistema adeguato di monitoraggio per il controllo delle emissioni. Anche a proposito della centrale a biomasse ci siamo pronunciati subito e senza fare sconti a nessuno : neanche a farlo apposta, proprio sulla vetrata che ha fatto da sfondo al vigliacco atto vandalico, si può ancora leggere il manifesto con cui si contestavano l’inutilità e la pericolosità della centrale a biomasse. C’è una presa di posizione più chiara di questa? Non c’è stata prima e non c’è stata dopo. Ma, c’è di più. Non siamo stati noi a permettere che l’impresa Iavazzi si insediasse nell’Agro Caleno, e non siamo noi a permettere che vi operi ancora oggi con ingenti guadagni – senza aver vinto alcuna gara. Non siamo noi gli amici degli Iavazzi. A fronte di queste considerazioni qualcuno – secondo noi volutamente e in malafede – ha tentato di confondere i ruoli. I lavori di spianamento della centrale sono cominciati. Ormai è evidente che il destino della centrale si è giocato all’atto della presentazione del progetto. Le istituzioni locali potevano non sapere ? Un atto vandalico inquietante e fuorviante, di cui vorremmo conoscere i mandanti.”

 

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