CASAGIOVE – Riceviamo e pubblichiamo il lungo sfogo di Elpidio Martucci, sindacalista della Fiadel, che fa il punto della situazione sulla vertenza che interessa gli operatori addetti alla raccolta dei rifiuti nel comune di Casagiove.
“A detta di qualcuno sembrerebbe che i dipendenti del cantiere di Casagiove nel reclamare le proprie retribuzioni stipendiali farebbero uso del sistema tanto in voga ed utilizzato dai bimbi in questo periodo di Halloween del “ dolcetto o scherzetto?” .. che , a parere di alcuni persone più tradizionaliste che tifano per le origini nostrane della festa dei Defunti è ritenuta una festa diseducativa. Infatti il dolcetto e scherzetto starebbe a significare: “se non mi dai il dolcetto io di faccio un dispetto” , e quindi trasforma verosimilmente tutti i bambini che lo praticano in esattori del pizzo (e meno male che è una festa di provenienza USA altrimenti questi sorridenti bambini italiani sarebbero tutti reclusi nel 41 bis). Ma ritornando al problema tipicamente in auge dei dipendenti del Consorzio Unico di Bacino che oramai cronicizzato è presente ogni mese dell’anno, il dolcetto e scherzetto varrebbe per ogni 27 del mese dato che, il reclamare lo stipendio è oramai divenuta una costante che farebbe di questi lavoratori degli estorsori di quanto gli è dovuto di diritto.Infatti è opinione di qualcuno che questi, allo scadere di questo mese farebbero minacce di interruzione di pubblico servizio per estorcere quando gli è dovuto. Forse tutti i torti non ha!!…. in’ effetti, invece di seguire la moda americana del dolcetto scherzetto, sarebbe il caso di conservare le nostre origini italiane e rispettare il culto dei morti e magari inviare a questi letterine di proclamazione di stato di agitazione chiedendogli con la dovuta preghiera una cosa che ci sarebbe piaciuta ricevere, e così dal cielo far piovere qualche santo stipendio.
Ma in Italia tutto sta cambiando anche l’interpretazione dell’ articolo 36 della Costituzione che riconosce al lavoratore il diritto ad una retribuzione non solo proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, ma anche da permettere a lui e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Ma forse e sempre per rimanere in tema con il periodo dei morti noi netturbini, siamo capitati ancor peggio del netturbino della livella da Totò quando egli faceva riferimento alla tomba sfarzosa del Marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese e proprio azzeccata a questa tomba blasonata ce stava n’ata tomba piccirella, abbadunata,senza manco un fiore; pe’ segn sulamente na crucell. E n’coppa a croce appena si leggeva “Esposito Gennaro”- Netturbino, e quanta pena faceva a Totò il povero Gennaro che dalla vita non aveva avuto niente e pure all’altro mondo era nu pezzente ma chissà se almeno un misera paga in vita la riceveva regolarmente.
Ora ci domandiamo, ma senza stipendio le nostre famiglie quale esistenza libera e dignitosa potranno avere? Forse i nostri figli per mangiare qualche dolcetto dovranno far uso del sistema dolcetto scherzetto?
Ma questo Novembre, senza nulla togliere agli amministrativi ed intercantieri del consorzio Unico di Bacino in attesa di ben quattro mensilità , lo scherzetto è stato indirizzato ai dipendenti del cantiere di Casagiove i quali, da qualche mese, attraverso le anticipazioni fatte dall’amministrazione comunale ,dignitosamente continuavano a pulire il paese, ma, a qualcuno un po’ golosetto , è venuto in mente per il mese di Novembre, di fare il dolcetto scherzetto, e così un bel giorno un sostanzioso pignoramento ha precluso ogni possibilità di vedersi corrispondere qualche soldino utile a fronteggiare le spese correnti quali : alimenti, pagare le tasse, la corrente, il gas l’acqua, il mutuo, il fitto , le spese mediche,il carburante per recarsi a lavoro,le spese per l’istruzione dei figli,e qualche fiore per adornare i loculi marmorei dei più cari passati a miglior vita…… .
Benedetti pignoramenti generati dallo stesso male che flagella il consorzio un male che si è impossessato della liquidità del Comune di Casagiove e che potrebbe essere causa di una emergenza igienico sanitaria con ripercussioni sulla salute degli abitanti con epidemia e a seguito pandemia,un flagello i cui responsabili saranno i soli netturbini, i quali per primi saranno colpiti dalla catastrofe.E poi come se non bastasse l’ulteriore proroga al Consorzio Unico di Bacino che con i presupposti di incapacità finanziaria in capo a questo,con l’ azione di pignoramenti sui comuni, con il fallito tentativo di richiesta di fondi della protezione civile, con gli ATO o non ATO ,con la Spendig review in agguato,con il piano regionale arenato, con la legge 26/2010 tirata ancora in ballo e che adesso va a scontrarsi con l’entrata in vigore del contributo TaRES in capo ai Comuni, con i napoletani contro casertani ma soprattutto che allo scadere dei sei mesi ci saranno le politiche… lascia il tutto molto spazio all’immaginazione e poco alla sostanza ….. altri sei mesi di lunga agonia per i dipendenti del CUB già stressati disperati ed emarginati istituzionalmente ed economicamente.
Le Politiche… ?…e si… la casta e casta e va si rispettata, ma voi perdeste il senso e la misura; e figlie so’ piezz’ e core… facitem’accapì ca io so’ gnurante, che so ste carte e che vulit’ a mè? Parlate!!…. Italiani, elettori, conquilini , netturbini, quando andrete alle urne a compiere il vostro dovere ricordatevi un nome solo : vota Antonio! ….vota Antonio! ……. Vota Antonio!…
Ma scusate la nostra ignoranza ..dopotutto siam netturbini… e una domanda vogliam fare: ma se la Legge 26/2010 fosse stata attuata nei tempi previsti, andava mica a scontrarsi con la spendig review? E poi…. La legge 26/2010 è o non è una legge speciale ad OC per la Regione Campania? E ancora :’ la Spending review è retroattiva sulla legge 26/2010 o è la legge 26/2010 è in ritardo per volontà politica? Facitece capì addò scorre sto cicere?
Nel frattempo passa il tempo e noi rimaniamo sospesi senza soldi e precari.. sballottati e in cerca di garanzie: il Prefetto allude a responsabilità della Provincia questa richiama l’attenzione della Regione questa, aspetta il Governo e poi, alla fine non ce ne accorgiamo che il problema ha origine nelle istituzioni territoriali più vicine ai cittadini… cioè i Comuni quelli consorziati che da anni non versano il canone , e solo adesso al sopraggiungere dell’ ulteriore proroga di altri sei mesi a ritenuto il sub commissario liquidatore G..Farina Briamonte compulsare tramite una nota esaustiva esortando i Sindaci stessi ad una presa di responsabilità per una puntualità nel versamento del canone al fine di non peggiorare il clima di tensione in cui versano i dipendenti del C.U.B.
Altro che esodati… noi siamo naufraghi in un mare in tempesta niente stipendi , mancati versamenti contributivi e previdenziali,mancato versamento delle quote dovute dai lavoratori alle società finanziarie con le quali gli stessi hanno contratto i prestiti . E poi qualcuno si meraviglia se rimane qualche sacchetto di rifiuto per strada, e che la proclamazione di stato di agitazione se pur legittimo nella sua manifestazione debba essere occasione di denigrazione dell’agire di questi lavoratori. La nostra astensione è anche tesa a sensibilizzare la cittadinanza affinché venga rispettata la dignità dei lavoratori e dei cittadini anche attraverso azioni da presentare verso gli organi competenti al fine di valutare le eventuali responsabilità di quanti con i propri comportamenti, od omissioni, abbiano determinato e determinano tale spiacevole situazione al limite del vivere civile e democratico. Anche noi siamo contribuenti Tarsu e oltre a pagarla eseguiamo il servizio di raccolta e conferimento e poi non veniamo retribuiti (svelato l’indovinello) Pertanto,se la nostra astensione configura l’ interruzione di Pubblico Servizio allora il disservizio, in quanto alterazione dell’ ordinato ed efficiente servizio reso, non è da attribuire alle sole braccia propaggini dell’ intero sistema organizzativo di Pubblico Servizio,ma nel caso specifico il disservizio ha origine in chi ha la doverosità dell’intervento a garanzia del servizio, a chi non da la disponibilità economica al soddisfacimento del servizio e a chi permette questo. La nostra manifestazione è un grido di aiuto e non deve essere occasione finalizzata ad incitare quel Sindaco ad uscire dal consorzio ricorrendo ad affidamenti di procedura d’urgenza che non sono tesi alla risoluzione definitiva del problema, e soprattutto che non tengano conto della difesa dei livelli occupazionali. Sarà cosa grata se i protagonisti di questa astensione non vengano additati come coloro che non fanno il loro dovere, ma bensì , vengano tutelati da chi non ha garantito loro i propri diritti di lavoratori e messi in condizione di non soddisfare ai cittadini il servizio al quale sono stati preposti.
Questi pignoramenti hanno precluso l’unico modo attraverso il quale tramite l’anticipazione di somme da detrarre sul canone mensile che i comuni versano al CUB, questi, garantivano provvisoriamente il pagamento delle spettanze dei lavoratori sui cantieri.
Infatti i Comuni virtuosi pagano mensilmente gli importi al Consorzio rifiuti; purtroppo, le somme da versare sono pignorate conto terzi da alcuni creditori dello stesso Consorzio”. Quindi l’azione dei pignoramenti impediscono la materiale riscossione da parte del Consorzio stesso delle quote che mensilmente i Comuni versano, di verso i comuni ,non possono anticipare le somme per pagare gli stipendi per gli obblighi che la legge impone al custode. Ora, se non si può più rimediare ai pignoramenti, se una amministrazione comunale non oltre in termini di responsabilità per effettuare anticipazioni per gli stipendi anche in presenza di pignoramenti , se le Società Provinciali non sono pronte, se i Comuni non possono intraprendere iniziative di titolarità nella gestione dei rifiuti, chi, o cosa, garantirà in questi altri sei mesi un normale proseguo della gestione dei rifiuti Chi, garantirà il pagamento degli stipendi ai dipendenti?
Ora scusate se questi netturbini perdona la pazienza,ancor poco dovete pazientare non simm’e state nuie a fa sta fesseria, nui che putevem fa’ nui pijamme sul’amunezz, se tnessem’e dinare piagliasseme o carrettine e a scupett e puluzasseme ogni via..”