Dai nomi di alcuni candidati nelle liste di Andrea Sagliocco alle comunali di Trentola Ducenta e dalla squadra politica che lo sosteneva, composta da esponenti di spicco della vecchia nomenclatura, definire l’attuale coalizione in discontinuità rispetto al passato sarebbe come dire che Cicciolina non ha mai avuto rapporti sessuali in vita sua. Va bene che in politica sbandierare la propria verginità è uno sport molto praticato ma bisogna porre un limite all’indecenza. Ed è normale che tutti si ergano ad alfieri della legalità però, anche in questo caso, non si deve esagerare. Per alzare l’insegna dell’onestà bisogna essere immacolati. E al di sopra di ogni sospetto. Una situazione nella quale non si trova il sindaco Sagliocco. È sotto inchiesta per concussione e abuso d’ufficio. Peraltro in ottima compagnia. L’ipotesi di reato di concussione è in concorso con il suo braccio destro: l’onnipresente avvocato Saverio Griffo. Oltre a quello del poliziotto Giuseppe Melucci, un altro indagato illustre è Agostino Fabozzi, dipendente dell’ufficio tecnico comunale.

Il fulcro dell’inchiesta, che si sta allargando a macchia d’olio, è la presunta richiesta attribuita a Sagliocco e Griffo di costringere un imprenditore “a promettere indebitamente loro denaro o altra utilità e comunque a mettersi a loro disposizione” relativamente ad alcuni lavori per un complesso edilizio a Trentola Ducenta. Le indagini sono condotte da Stefania Faiella, sostituto procuratore della Procura del tribunale Napoli Nord con l’ausilio dei carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo territoriale di Aversa coordinati dal tenente Diego Montella.

Ma torniamo ad Agostino Fabozzi. Fabozzi… Fabozzi… Fabozzi… Ah, ecco. Ora ricordiamo in quale altro contesto emerge il suo nome. Il dipendente comunale viene citato dal pentito Giuliano Pirozzi del clan Mallardo di Giugliano nell’ambito del procedimento sul centro commerciale Jambo. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia risalgono al 18 gennaio 2018. Riferendosi ad una convenzione con un patronato il pentito ricostruisce i fatti con dovizia di particolari. “All’epoca il sindaco era Nicola Pagano e riuscì a fare questa convenzione con il Patronato Labor… Volevo fare la stessa cosa che avevo fatto nel corso degli anni a Giugliano: lo volevo ripetere a Trentola Ducenta, sia perché avevo appoggi politici e sia perché eravamo (i Mallardo, ndr) fortemente gemellati con il clan dei Casalesi… Riuscì a stipulare questa convenzione – svela il pentito ai pm – attraverso Nicola Pagano che era il sindaco, però con documentazione preparata ad hoc., e ci diedero in gestione il punto Inps… Il dipendente che collaborava con me era un dipendente comunale interno, che si chiamava Augusto Fabozzi, detto Agostino”.

A detta del collaboratore di giustizia c’era un filo diretto tra l’amministrazione targata Pagano e la camorra. Che ruolo ha svolto l’ex sindaco alle passate ammnistrative? Ha appoggiato Giuseppe Pesce, suo parente candidato nella coalizione di Sagliocco. Pesce è stato puntualmente eletto. Che dubbio c’era! Con uno sponsor come Nicola Pagano l’esito era scontato.

Sul balcone del municipio di Trentola Ducenta c’è lo striscione “La camorra qui non è benvenuta”. Dopo tutto quello che sta emergendo l’avverbio di negazione forse andrebbe tolto.

Mario De Michele

(continua…)

 

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