La Squadra Mobile di Caserta ha notificato quattro ordinanze d’arresto nei confronti di Nicola Schiavone, 35 anni, figlio del boss del clan dei Casalesi soprannominato “Sandokan” e di altre tre persone che, attraverso prestiti usurai ed estorsioni, hanno ridotto sul lastrico un commerciante tessile aversano. Gli altri destinatari dei provvedimenti, ritenuti vicini al clan, sono Salvatore Di Puorto, 40 anni, (già in carcere come Nicola Schiavone); Luigi Ornato e Giulio Brusciano, rispettivamente di 49 e 48 anni, quest’ultimo cugino del detenuto Gabriele Brusciano, affiliato alla frangia stragista di Giuseppe Setola. Salvatore Di Puorto, invece, è fratello di Sigismondo, già condannato per associazione camorristica ed elemento di spicco della fazione Schiavone del clan di Casal di Principe.
La misura cautelare è frutto di complesse indagini scaturite dal sequestro, operato nel maggio 2010 dalla Squadra Mobile di Caserta, presso l’abitazione di Di Puourto, di effetti cambiari e bancari per oltre 500 mila euro, riconducibili ad un commerciante tessile aversano.
In seguito, le indagini hanno svelato che i titoli erano stati emessi a garanzia di debiti usurari contratti dal commerciante.
Successivamente, anche per effetto di una scrupolosa ricostruzione dei flussi bancari dell’imprenditore, gli inquirenti accertavano che sin dal 2004, per fare fronte a difficoltà finanziarie connesse alla gestione della propria attività commerciale, la vittima aveva contratto debiti usurari, cresciuti in modo esponenziale con il trascorerre del tempo, a causa degli esorbitanti interessi pretesi, che lo costrinsero a rivolgersi ad ulteriori usurai..
Infatti, l’analisi della copiosa documentazione sequestrata e le complesse perizie disposte dalla Procura Antimafia sulla contabilità dellla persona offesa, permetteva di rilevare che la stessa era stata costretta a pagare un tasso di interesse mensile variabile dal 5% al 10%, per un importo complessivo di circa 300 mila euro, corrisposti nell’arco di 4 anni.
Il commerciante fu anche minacciato di morte da Nicola Schiavone che gli impose di saldare i suoi debiti.