E’ finito nella morsa dell’usura ed é stato costretto a cedere, a fronte di un prestito di 250mila euro, tre immobili per un valore cinque volte superiore, pari ad oltre 1,3 milioni di euro.

Vittima un imprenditore di Teverola (Caserta) operante nel settore dei cablaggi elettrici che, stanco di pagare, ha denunciato la sua vicenda alla Guardia di Finanza di Caserta, che questa mattina ha sequestrato in via preventiva i tre appartamenti ubicati a Caserta, Ischia ed Afragola. Nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che ha coordinato le indagini é stato iscritto il consulente aziendale Vincenzo Andoli che, secondo quanto emerso, dopo aver fatto ottenere nel 2004 all’imprenditore il prestito, ha fatto intestare alla moglie, al figlio e alla nipote i tre immobili che l’operatore economico gli aveva ceduto in garanzia, con l’accordo che una volta onorato il debito, gli appartamenti sarebbero tornati nella disponibilità del reale proprietario.

Si trattava dunque di vendite simulate, per le quali Andoli, è emerso, aveva pagato anche un corrispettivo di 184mila euro, di gran lunga inferiore al vero valore degli immobili; i soldi, hanno accertato gli investigatori, dopo essere transitati sul conto dell’imprenditore e della moglie, erano però finiti tramite assegni circolari di nuovo ad Andoli. Alla scadenza dei due anni previsti per l’estinzione del prestito, Andoli si è poi rifiutato di restituire gli appartamenti all’imprenditore, chiedendogli le chiavi dell’immobile sito ad Ischia. La vittima ha registrato uno degli incontri avuti con il consulente aziendale, fornendo così la prova dell’illegittimità delle sue richieste.

 

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