L’ingegnere friulano di 55 anni, che da oltre 50 ore era asserragliato nella propria abitazione di Cordovado, (Pordenone) ha consegnato ai carabinieri le armi che deteneva, al termine di un lungo negoziato. I militari dell’Arma sono all’interno dell’appartamento a colloquio con lui. All’esterno ci sono i sanitari. La svolta è avvenuta attorno alle 11.30. Il negoziatore ha convinto il professionista a consegnare le armi e le munizioni. L’uomo si è arreso e sarebbe tranquillo ora. “C’è grande soddisfazione per questo epilogo – queste le prime parole rilasciate dal comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Spinola – voglio ringraziare il personale che ha permesso questo epilogo che tutti speravamo e che ha lavorato, incessantemente, per oltre 50 ore”. Il Comandante ha annunciato la prossima diffusione di un comunicato stampa della Procura della Repubblica, “unica deputata a diffondere i dettagli della vicenda e della sua conclusione” Stamane era riprese le negoziazioni tra i militari dell’Arma e l’ingegnere friulano, che non voleva consegnare le armi e le munizioni che non può più detenere in quanto non ha prodotto la necessaria documentazione per il rinnovo del permesso. La notte scorsa è trascorsa tranquilla. L’area è ancora off limits ma si sta cercando di limitare i disagi di una trentina di residenti attraverso alcuni collegamenti alternativi con le rispettive abitazioni. Le tredici persone che abitano nella stessa palazzina in cui risiede l’ingegnere hanno invece trascorso la notte in strutture messe a disposizione dal Comune. Da quando è iniziato il dialogo telefonico con il negoziatore, l’ingegnere non ha più postato video sul proprio canale YouTube, il che è stato interpretato come un segnale positivo rispetto a un epilogo della vicenda senza la necessità di azioni di forza.

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