Ci sono anche un dipendente del Comune di Quartu Sant’Elena e uno dell’Inps della sede di Napoli tra gli indagati dell’operazione Interrogazione a sorpresa dei finanzieri del comando provinciale di Palermo, che hanno sequestrato tre società di recupero crediti con sede a Palermo, Messina e Riccione e fatto luce su un presunto giro di mazzette per l’accesso abusivo alle banche dati. Complessivamente 16 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, responsabilità amministrativa degli enti dipendente dagli anzidetti reati. Dopo la sospensione del dipendente infedele dell’Inps di Palermo gli imprenditori titolari delle società si sarebbero rivolti al funzionario comunale per ottenere dati sensibili e riservati. L’uomo, secondo l’accusa, in cambio di 8mila euro avrebbe compiuto numerosi accessi abusivi alle banche dati, a lui in uso in ragione del suo lavoro, per fornire informazioni riservate su soggetti debitori. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori delle Fiamme gialle, il titolare della società romagnola avrebbe avviato ulteriori contatti con una ditta di disbrigo pratiche di Messina e con una di investigazioni private di Salerno. Sarebbe così emersa la figura di un dipendente dell’Inps della sede di Napoli che, in base agli elementi raccolti, avrebbe reperito informazioni riservate tramite numerosi accessi abusivi ai sistemi informatici non solo a favore della ditta peloritana, ma anche per professionisti e dipendenti di società di consulenza amministrativa campani, ricevendo in cambio somme di denaro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui