Una città blindata di fronte al rischio incidenti. Saranno oltre 1500 gli uomini messi in campo dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, fra polizia e carabinieri, in vista della manifestazione nazionale pro Palestina prevista oggi pomeriggio a piazzale Ostiense. Un appuntamento, vietato dalla questura per questioni di ordine pubblico, che avrà inizio alle 2 a ridosso della Piramide dove i manifestanti troveranno una piazza fortificata sul modello dello scorso 25 aprile con i blindati della polizia a chiudere le vie di fuga, gli agenti in tenuta antisommossa e con gli idranti pronti a intervenire. «Il divieto c’è è va fatto rispettare» aveva detto il neo questore di Roma Roberto Massucci. L’orientamento, però, sarà quello di consentire una manifestazione statica nella piazza. Niente corteo, insomma, anche se molto dipende dai numeri. Fino a qualche giorno fa erano previste almeno 30mila persone ma lo sciopero del trasporto pubblico locale e i controlli rafforzati ai caselli potrebbero scoraggiare gli arrivi. Di sicuro in piazza non ci sarà la Comunità palestinese di Italia, che manifesterà il prossimo 12 ottobre, mentre ci saranno i Giovani Palestinesi che, insieme all’Unione democratica arabo Palestinese, hanno annunciato una conferenza stampa sul posto: «Il sacrificio del popolo palestinese e del popolo libanese ci impongono di scendere in piazza». Era stato proprio un post su Instagram dei Giovani Palestinesi a far scattare il divieto alla manifestazione, già autorizzata dalla questura: «Il 7 ottobre 2023 è la data di una rivoluzione» si leggeva nell’appello dei Gp per promuovere il corteo, un messaggio che, secondo il ministro Matteo Piantedosi, rappresentava «un’esaltazione dell’eccidio» a un anno dalla strage di Hamas in Israele in cui sono state uccise 1200 persone. Nonostante il divieto, Piantedosi ha assicurato che la manifestazione sarà «gestita con equilibrio dalle forze di polizia». I timori della Digos di Roma, diretta da Antonio Bocelli, sono tanti. Anche perché nel frattempo la piattaforma si è estesa al contrasto al decreto sicurezza. Preoccupa la possibile presenza di anarchici e antagonisti, provenienti dai centri sociali del nord, come Askatasuna di Torino e Pedro di Padova. Potere al popolo assicura un «grande corteo» in risposta a un «pericoloso meccanismo repressivo». In piazza, accanto alle associazioni palestinesi, ci saranno il Movimento No Tav, l’Usb, i centri sociali. Ci saranno anche gli iraniani filo Hezbollah che giovedì pomeriggio si sono ritrovati nel centro Islamico sciita di via Spello per commemorare il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.

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