Rimbalzano da un aeroporto all’altro, preoccupano virologi ed epidemiologi, hanno messo in allerta il governo e in assetto di preparazione gli ospedali: la variante Covid Gryphon soprattutto, seguita da Cerberus e Centaurus, si sta facendo strada, non solo nell’immaginario collettivo, collegata all’arrivo dei passeggeri cinesi atterrati a Malpensa, Fiumicino e via via in altri aeroporti italiani. Cinesi che per la metà circa sono risultati positivi al Covid, virus portato dal Paese asiatico dove si contano circa 1 milione di contagi e 5mila morti al giorno. Ma quali sintomi accusano i nuovi infetti? E le nuove varianti come si manifestano? In tutto il mondo ora sono le ultime varianti Gryphon e Cerberus a preoccupare, anche se Omicron 5 detiene ancora il primato dei contagi. La loro è un’avanzata veloce e inesorabile, con l’obiettivo di sorpassare quest’ultima, e diventare dominanti. In particolare, tra le nuove mutazioni del virus, a crescere è stata BQ.1, nota come Cerberus. La sottovariante Covid – spiega l’Istituto superiore di sanità – con tutte le sue derivate, è in “significativo aumento” in Italia: è pari al 64,1% (dato del 13 dicembre scorso, contro il 30,7% della precedente indagine dell’8 novembre), sul totale dei campioni BA.5 di cui è un sottolignaggio. La flash survey dell’Iss, relativa al 13 dicembre scorso, sulle varianti del Sars-CoV-2 rivela anche che in base alla nuova indagine, la variante Omicron raggiunge il 100%.

Nello stesso lasso di tempo, la prevalenza di XBB, o Gryphon, definita dall’Oms la più immunoevasiva identificata finora (per l’Iss ha “maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a una potenziale evasione della risposta immunitaria”), è aumentata dal 4,2% al 6,1%. La sottovariante si è diffusa appunto dalla Cina, che però non fornisce dati precisi alla comunità scientifica internazionale. Dal resto del mondo sappiamo che un’incidenza preoccupante sta interessando gli Stati Uniti, in cui Gryphon costituisce attualmente il 13,42% dei casi e sarebbe responsabile dell’aumento dei ricoveri a New York del 140% nell’ultimo mese. In Europa la diffusione è inferiore, ma già si registrano il 5,44% dei casi nel Regno Unito, 4,56% in Belgio e 2,62% in Spagna. In Italia l’incidenza di questa variante interessa al momento l’1,82% del virus circolante. Dal 19 novembre al 19 dicembre 2022, nel mondo sono state 99.950 le sequenze di Sars-CoV-2 condivise tramite il sistema internazionale Gisaid e tra queste il 99,7% era Omicron. Figlia di Omicron, anche Centaurus partecipa alla corsa verso l’obiettivo della prevalenza e si è attestata al 9,8%. Gli esperti la descrivono come variante di seconda generazione, perché si sarebbe evoluta da BA.2, a sua volta già variante di Omicron. Individuata per la prima volta in India, Centaurus si è poi diffusa anche in altri Paesi.

Ma quali sono i sintomi provocati dalle nuove varianti? A cosa dobbiamo prestare attenzione? Le derivazioni di Omicron 5, in particolare Gryphon e Cerberus, vengono ritenute preoccupanti perché uniscono due aspetti che rendono più difficile riconoscerle ed evitare il contagio: da una parte sono in grado di aggirare con maggiore abilità il nostro sistema immunitario, dall’altra ingenerano effetti sul nostro organismo molto simili a quelli provocati dall’influenza. I sintomi chiave delle varianti Gryphon e Cerberus sono respiratori: naso che cola, mal di gola, mal di testa, tosse secca, affaticamento, starnuti, vertigini, mal di orecchio.
Nel caso della Gryphon sarebbero anche più aggressivi, dal momento che l’Oms l’ha segnalata come “la più immunoevasiva mai vista”.

Così come Cerberus, anche la Gryphon ha sviluppato una vaccino-resistenza preoccupante, che potrebbe spiegarne il motivo della veloce diffusione nelle ultime settimane.

Come riconoscere le nuove varianti Covid
Una costante nelle nuove varianti Covid Cerberus e Gryphon, è che non producono più ageusia e anosmia, ossia perdita (temporanea) di gusto e olfatto. Ciò è collegato a Omicron 5, anch’essa non più capace di generare questo sintomo. Essendo entrambe “immune escape”, cioè con un certo grado di immuno-resistenza anche in caso di soggetti vaccinati, occorre prestare attenzione a questo aspetto: se si iniziano ad avvertire sintomi più intensi del solito, anche poco più di una normale influenza, è altamente probabile che si sia stati contagiati da una delle nuove varianti Covid. Per avere la certezza di essere stati colpiti da Gryphon o da Cerberus, è possibile ricorrere al sequenziamento: test specialistico con il quale si può determinare la composizione esatta del genoma del virus.

Mario De Michele

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