Covid in Campania: in 24 ore crescono di 41 unità gli ingressi in ospedale (saliti a quota 581). La malattia da Omicron 5 quasi mai provoca una polmonite ma le complicazioni generate dal virus in pazienti anziani, affetti da multipatologie o più giovani ma resi fragili da malattie croniche e degenerative, si fanno sentire e non sempre possono essere trattate a casa. Ecco spiegato il netto aumento dei ricoveri in reparti Covid a cui si aggiungono le schiere di pazienti che hanno un Covid asintomatico scoperto al tampone e che arrivano in pronto soccorso per un trauma, un accidente cardiovascolare, un’emergenza di altra natura medica e chirurgica da curare anche nelle terapie intensive. Per questo quelle Covid in un mese sono raddoppiate. Intanto i nuovi positivi schizzano a 18.633 (mai tanti dal 18 gennaio) per un tasso di positività al test del 36,7%. Uno scenario che spinge il governatore Vincenzo De Luca ad ammettere che ci si prepara a un «autunno delicato». È un vero e proprio Piano sanitario quello stilato da Palazzo Santa Lucia per fronteggiare l’impennata estiva di casi e ricoveri. I percorsi Covid sono riproposti in forma riveduta e corretta rispetto alle precedenti ondate distinguendo azioni da attuare sul territorio e in ospedale, per pazienti asintomatici e sintomatici. «Attendiamo il picco per fine luglio – spiega Enrico Coscioni consigliere per la salute del governatore De Luca – oggi la difficoltà non sono i malati con la polmonite, bensì la sovrapposizione dell’infezione, spesso asintomatica, a casi con segni clinici di patologie dominanti acute». Il Piano è articolato su tre punti sostanziali: il mantenimento di un livello di massima allerta delle attività di controllo delle infezioni (tamponi, vaccinazioni, tracciamento dei contatti) dove siano presenti anziani e fragili per patologia per scongiurare cluster e focolai difficilmente controllabili. E poi: incremento delle attività di profilassi con la ricognizione dei soggetti non ancora vaccinati con terza e quarta dose e infine ottimizzazione delle strategie di profilassi e terapia disponibili ricorrendo agli antivirali e agli anticorpi monocolonali. Tutti i manager delle Asl hanno intanto riattivato i bandi o prorogato i contratti (fino a settembre e in prospettiva fino al 31 dicembre) per le Usca che vanno a domicilio. In tutti gli ospedali è previsto che il 10-15% dei posti letto siano dedicati al Covid, sia come reparti accorpati sia come unità singole nei reparti specialistici per i Covid asintomatici. Ogni pronto soccorso di II livello (quelli come il Cardarelli) dovrà avere 5 posti letto Covid di pediatria e almeno una stanza a isolamento per la ginecologia. Ogni ospedale dovrà di preferenza avere una sala operatoria dedicata ai pazienti positivi. Un modello che riguarda anche i policlinici e l’Istituto Pascale.
A Napoli città la Fase A (c’è anche una B e C di intensità crescente) parte domani con 40 posti Covid all’Ospedale del mare (ex day surgery) e 168 degenze nel Covid residence di Napoli est per paucisintomatici. Posti letto Covid di varie branche specialistiche, con stanze e percorsi dedicati, saranno attivate in tutti i presìdi della città. Ulteriori 20 unità apriranno al Loreto sono in fase B e così le intensive dei moduli prefabbricati a Napoli, Caserta e Salerno. Oltre la soglia di 24 posti, dovranno cooperare alla gestione tutte le aziende della regione. Stanze nei reparti anche al Cardarelli in sovrapposizione dal padiglione M ormai pieno. Posti in cui ricoverare tutti i malati che giunti al pronto soccorso, ad esempio per frattura o per un’emergenza chirurgica, siano trovati positivi al tampone ma asintomatici per il Covid. L’Azienda dei Colli dovrà siriottare tutti i casi di infezione conclamati al Cotugno e collaborare con gli altri centri clinici per l’infettivologia e la pneumologia. Monaldi e Cto accoglieranno i pazienti di interesse cardiologico, chirurgico, oculistico, Otorino e Ortopedico positivi. Alla Asl di Salerno per i Covid conclamati ci sono i presidi di Agropoli con 15 posti (di cui 3 di Chirurgia), e 55 a Scafati (con la dialisi). Entrambi hanno un DH ambulatoriale per la somministrazione di antivirali e monoclonali. I Covid specialistici per asintomatici nei vari presidi sono in allestimento. All’ospedale di Avellino c’è già un Covid center multispecialistico nel padiglione ex intramoenia con 19 pazienti: 1 in terapia intensiva, 9 in Malattie infettive, 1 in Medicina interna, 4 in Cardiochirurgia, 1 in Cardiologia, 2 in Geriatria e 1 in Ginecologia. La Asl fa riferimento al polo di Ariano irpino. Reparti e posti letto specialistici sono in allestimento al San Pio (Benevento), San Sebastiano (Caserta) e Ruggi (Salerno, col Da Procida che funziona da hub).