Anche trenta telefonate anonime al giorno, che per la vittima non avevano nulla di anonimo, durante le quali non faceva altro che gridarle che l’avrebbe sfigurata con l’acido, scannata e che si sarebbe fatto anche trent’anni di carcere. Ha subìto anche questo la donna del Napoletano vessata per anni dall’ex che nei giorni scorsi è stato arrestato dai carabinieri di Ercolano (Napoli) al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napoli (IV sezione, tutela delle fasce deboli, procuratore aggiunto Raffaello Falcone). La vittima era riuscita ad allontanarsi dal suo aguzzino ma poi si è fidata delle sue promesse: l’aveva rassicurata dicendole che la loro relazione da quel momento in poi sarebbe stata civile, senza più quei deprecabili atteggiamenti generati di una morbosa e incontrollabile gelosia. Una promessa vana però visto che dopo appena un paio di settimane dopo si è presentato a casa della donna, completamente ubriaco, per invitarla a uscire con lui. Al rifiuto della donna si è trasformato in un furia, l’ha colpita ripetutamente impugnando le chiavi dell’auto fino a provocarle enormi lividi di diverse parti del corpo. Le ultima aggressione subìta dalla vittima risale ad appena qualche giorno fa, il 19 novembre, quando dopo averla pedinata le ha frantumato il parabrezza della sua vettura che era parcheggiata.
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