Roma è fuori da Expo con appena 17 voti. Riad è la candidata che ha vinto con 119 voti. Busan ha ottenuto 29 voti. Festa saudita a Issy-les-Moulineaux, dove la vittoria di Riad nella gara per aggiudicarsi l’Expo 2030 è andata molto oltre le previsioni. Fra gli arabi è festa grande, tra canti tradizionali, baci e abbracci nel Palais des Congrès dopo la decisione dei delegati del Bie, che hanno votato in 165 su 182. Quella di Roma all’Expo 2030 è stata “una brutta sconfitta, siamo amareggiati”: lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, rispondendo ai cronisti al termine della riunione dei delegati del Bie a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi. Bisogna “sportivamente accettare la sconfitta”, ha aggiunto Gualtieri, sottolineando che quella di Riad è una “vittoria schiacciante”. Ma quello di Roma era “un bellissimo progetto”, ha continuato Gualtieri. Durissimo l’ambasciatore Massolo. “Se questo è quello che sceglie, a stragrande maggioranza, la comunità internazionale, significa che la scelta va al metodo transazionale, non transnazionale. Vale il principio dell’interesse immediato, vale il principio della deriva mercantile”: lo ha detto, dopo la dura sconfitta di Roma nella gara per Expo 2030, il presidente del Comitato promotore, ambasciatore Giampiero Massolo. “E’ pericoloso – ha continuato – oggi l’Expo, prima i mondiali di calcio, poi chissà le Olimpiadi..non vorrei che si arrivasse alla compravendita dei seggi in consiglio di sicurezza, perché se questa è la deriva io credo che l’Italia non ci debba stare”. Su Expo 2030 “la delusione c’è, naturalmente, è una delusione dei numeri che sembrano dimostrare un consolidamento del consenso di Riad che non penso sia necessariamente quello degli ultimi giorni e delle ultime settimane. D’altro canto, non penso che l’universalità di Roma passi necessariamente per l’esposizione universale”: lo ha detto il ministro dello Sport Andrea Abodi, rispondendo ai cronisti al termine della riunione dei delegati del Bie a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi. Oggi “c’è la necessità di una città che vuole evolvere, vuole crescere, si vuole sviluppare. C’è un dossier qualitativo a cui il governo ha dato tutto il supporto dal primo giorno in cui siamo arrivati”, ha continuato Abodi, aggiungendo: “Funziona così, questo è il senso della squadra nazionale. Mi auguro che il patrimonio che è stato comunque realizzato da donne e uomini in questi anni non vada disperso e trovi una sua attuazione perché lo merita la città e lo merita la nazione”. La delegazione italiana era entrata nel Palais des Congrès di Issy-les-Moulineaux, alle porte di Parigi, capitanata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Le nostre tre testimonial, Sabrina Impacciatore e Bebe Vio, e la moglie di Sting, Trudy Stiler erano molto emozionate e hanno dato il massimo per promuovere la nostra Capitale. “Siamo qui per la vittoria – aveva detto l’attrice all’ANSA – è molto difficile ma ce la possiamo fare, lotteremo fino all’ultimo respiro”. Poi, a una domanda sul significato della scelta di tre donne come testimonial di Roma, l’attrice si commuove: “è una scelta molto bella – dice – molto importante. Io cerco la complicità, la collaborazione degli uomini, non l’antagonismo. Ci batteremo per tutti con tutte le forze, ma oggi lotto con un cuore di donna” “Ho vissuto a Venezia – dice Bebe Vio – ma Roma mi è entrata nel cuore con la sua bellezza. Oggi lottiamo anche per l’Italia e le sue bellezze, per il Mediterraneo. “La sconfitta di Roma sull’Expo è una figuraccia galattica sia di Gualtieri che di Meloni. Perdere ci sta. Ottenere solo 17 voti dimostra una irrilevanza che l’Italia non merita. I sovranisti non sono credibili a livello internazionale, ormai è chiaro a tutti. E il Campidoglio deve darsi una mossa, perché questa Amministrazione non funziona”. Lo scrive sui suoi canali social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva. “Un’occasione persa per Roma ma anche per Expo. Una candidatura nata male e sostenuta peggio. Che peccato”. Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda “L’esito finale della votazione è stato molto severo per la nostra candidatura, oltre le aspettative. Sapevamo che era molto difficile, ma il risultato ci penalizza moltissimo”. Lo ha detto il presidente di Unindustria Angelo Camilli a Parigi, a margine della votazione per Expo 2030. “È stato fatto comunque un grande lavoro, sia dal Comitato che dal sistema delle imprese che hanno aderito alla Fondazione – aggiunge – Evidentemente c’è da accettare la sconfitta e ragionare e fare tesoro di questa esperienza per le prossime occasioni. Va fatta una riflessione sui valori che sono stati messi in campo: l’Arabia Saudita ha esercitato una pressione di natura commerciale fortissima, al di là delle previsioni. Così come l’Europa è stata assente come continente. Aveva dato un endorsement esplicito alla candidatura di Roma ma in realtà, visti i voti che abbiamo preso, è evidente che neanche l’Europa è stata compatta nel voto alla nostra candidatura”. Dunque per il leader degli industriali bisogna fare “esperienza e tesoro di questa candidatura: ci auguriamo che il progetto, che è molto bello, venga comunque realizzato come ha annunciato il sindaco Gualtieri a caldo subito dopo l’esito della votazione, ci auguriamo che possa riqualificare la nostra periferia con tempi e fondi adeguati, e ci sia anche, come durante la campagna elettorale, il sostegno del governo”. “Scegli Roma, portiamo la storia nel futuro!”: lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nel videomessaggio rivolto ai delegati del Bureau International des Expositions (Bie) riunite oggi a Issy-Les-Moulineaux, alle porte di Parigi, per scegliere la città ospite di Expo 2030. “Cari delegati, buon pomeriggio a tutti voi, quando ero a Parigi con voi a giugno, vi ho illustrato il nostro progetto per Roma Expo 2030. Un progetto dedicato al rapporto tra le persone e i territori, un progetto che dà voce all’identità di ogni Nazione”, ha dichiarato Meloni, spiegando che “alla base del nostro progetto c’è il rispetto per ogni partecipante di ogni Paese. A Roma – ha assicurato dinanzi ai delegati riuniti a Issy-Les-Molineaux – ogni Nazione troverà il suo spazio, come un pari tra pari, e avrà la possibilità di mettere in mostra la propria identità. Non importa quanto grande o piccolo possa essere, a Roma ogni persona ha qualcosa di unico da offrire e vogliamo che tutti contribuiscano su un terreno di gioco equo. È per questo che siamo pronti a prendere misure volte a garantire opportunità uguali, anche dal punto di vista finanziario, per la più ampia partecipazione possibile. Questa è l’essenza di una cooperazione responsabile e inclusiva. Questa è l’essenza dell’identità di Roma. La prima megalopoli nella storia, la capitale del dialogo tra le grandi religioni monoteistiche, una città dove le persone e le culture si sono incontrate e continuano a incontrarsi, creando una combinazione unica tra radici antiche e modernità tecnologica. Questa è Roma. A Roma ogni Nazione può esprimere il suo massimo potenziale”, ha sottolineato la premier. Nel progetto di Expo Roma 2030 ogni “padiglione nazionale farà parte del più grande parco urbano solare mai costruito in una città, un innovativo esperimento di condivisione dell’energia. Ogni Padiglione nazionale produrrà energia rinnovabile, convogliata nella rete condivisa. Ogni Padiglione nazionale farà parte di un polo internazionale di educazione e ricerca scientifica, apprezzato dai visitatori per decenni. Perché il nostro progetto è progettato per durare nel tempo, e per superare lo smantellamento dei Padiglioni”: lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nel videomessaggio rivolto ai delegati del Bie riuniti a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi, per scegliere la città che ospiterà Expo 2030. “A Roma – ha insistito – ogni Nazione lascerà il suo segno, un segno duraturo, perché Roma è una città che c’era molto prima dell’Expo e rimarrà dopo di esso. Votare per Roma significa tutto questo. E molto di più”. “Votare per Roma oggi significa anche creare una piattaforma per la gioventù di tutto il mondo, per studiare insieme e avviare nuove imprese insieme. Iniziative di ogni genere, start-up, nuovi progetti di ricerca, soluzioni innovative, in un formato ibrido, fisico e digitale. Votare per Roma oggi significa anche fidarsi dell’esperienza italiana nell’accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo, ognuno di loro si sente a casa. Votare per Roma oggi significa costruire il nostro futuro insieme”: lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nel videomessaggio rivolto ai delegati del Bureau International des Expositions (Bie), riuniti oggi a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi, per scegliere la città di Expo 2030. “Roma è la madre di tutti noi”: accorato appello di Sabrina Impacciatore in favore della scelta di Roma per Expo 2030. Esprimendosi dinanzi ai delegati del Bureau International des Expositions (Bie) riuniti a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi, l’attrice romana ha pronunciato un vibrante discorso in inglese in omaggio alla città Eterna. Dinanzi ad una platea proveniente dai quattro angoli del pianeta, Impacciatore, ha raccontato di essere cresciuta circondata dalla “grande bellezza. Guardare da piccola monumenti come il Colosseo, la Fontana di Trevi o Pantheon, ti aiutano a sognare in grande”, ha detto aggiungendo: “Roma è una madre. Mi piace chiamarla Mamma Roma come Anna Magnani”, ha proseguito, rendendo omaggio allo spirito della Città eterna, “dove ti senti sempre il benvenuto”, tra i suoi vicoli e le sue piazze, è come “stare in una casa senza mura”, ha sottolineato Impacciatore. Ma Roma, ha avvertito “non appartiene soltanto ai romani, ma è di tutto il mondo. Roma è di tutti voi. E’ la madre di tutti voi”. Una città dove “tutto è possibile”, e dove “il passato può abbracciare il futuro”. Visibilmente commossa, Impacciatore ha poi letto ‘Considero Valore’, meravigliosa poesia di Erri De Luca. Prima di lei era intervenuta sul palco in favore della capitale italiana anche un’altra testimonial, Trudie Styler, moglie di Sting, regista produttrice e attivista per i diritti umani. La presentazione della candidatura di Roma ad Expo 2030 si è conclusa con l’intervento di Bebe Vio, oro paralimpico di fama mondiale, che ha chiamato tutti gli altri testimonial e collaboratori sul palco per chiedere a gran voce il voto per Roma 2030.