E menomale che la Costituzione lo dice a chiare lettere: le barriere architettoniche limitano o impediscono alle persone disabili di utilizzare uno spazio o un servizio e di esercitare il diritto individuale all’accessibilità. La Magna Carta all’articolo 3 stabilisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Di conseguenza tutti i cittadini devono essere messi nelle condizioni di poter godere di questi diritti e quindi, parlando di barriere architettoniche, di poter “accedere” a un luogo, indipendentemente dalla loro condizione personale. Un altro riferimento normativo importante nell’ambito dell’accessibilità e delle barriere architettoniche è il decreto n. 503 del presidente della Repubblica del 24 luglio 1996. Sia la Costituzione che il provvedimento presidenziale non lasciano adito a dubbi. Eppure a Cesa, Comune amministrato da Enzo Guida, sindaco del Pd, partito che si riempie la bocca di tutela dei diritti dei più deboli e di uguaglianza sociale, vengono quotidianamente ignorati sia i dettami costituzionali sia il decreto 503 del ’96 volti a salvaguardare questi diritti sacrosanti. Il caso più clamoroso riguarda addirittura le due chiese della città, quella di San Cesario, patrono del paese, e della Madonna del Rosario, a due passi dal municipio di Cesa, dove ogni giorno si dovrebbero recare gli amministratori locali per svolgere a pieno il loro mandato. Da quando sono iniziati i lavori di restyling la chiesa di San Cesario è diventata inaccessibile ai portatori di handicap. L’unica rampa che consentiva l’accesso dei disabili al luogo sacro è stata sbarrata. E da molto tempo (foto in basso). Non si capisce perché il varco sia stato chiuso. Ed è grave che il cantiere sia stato allestito in violazione delle normative vigenti.

Enzo Guida e don Peppino Schiavone

Ancora più grave è l’inaccessibilità, in questo caso strutturale, della chiesa della Madonna del Rosario. Per entrare bisogna salire diversi gradini, anche piuttosto alti. Ai diversamente abili è quindi impedito di partecipare alle funzioni religiose (foto in basso). È mai possibile che il parroco don Peppino Schiavone non si sia accorto delle barriere architettoniche che penalizzano i fedeli portatori di handicap? Celebra messa più volte al giorno la domenica e durante le festività religiose. Per entrare in chiesa deve salire i gradini. Come mai che non si è posto il problema? Mistero glorioso. Per i disabili vivere a Cesa è un’impresa quasi impossibile. Quasi tutti (se ne salvano un paio) gli esercizi commerciali che svolgono un servizio di pubblica utilità non hanno abbattuto le barriere architettoniche. In questo caso una grave responsabilità è anche in capo all’Asl, che nonostante non siano rispettati le leggi in materia ha autorizzato l’apertura dei negozi. È ancora più indigesta l’indifferenza dell’amministrazione targata Guida. Se in passato il personale del comando di polizia municipale era ridotto all’osso, oggi sono in servizio addirittura due funzionari. Uno di questi, Teresa Marrandino, è la cugina dell’assessore ai Lavori pubblici Cesario Villano. Che, assieme al sindaco, agli altri componenti della giunta e ai consiglieri, se ne frega altamente dei gravissimi disagi provocati ai disabili dalla presenza massiccia sul territorio di insormontabili barriere architettoniche. Per barriere architettoniche si intendono: gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti; la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. Se gli altri componenti dell’esecutivo sono “ignoranti in materia”, cosa comunque inaccettabile, è particolarmente pesante la posizione del sindaco Guida. Che oltre a essere il capo dell’amministrazione è anche avvocato. Essendo molto bravo presumiamo che abbia superato brillantemente l’esame di Diritto costituzionale. Forse l’avrà imparato a memoria. Quando si studia così poi nel giro di poco ci si dimentica tutto. A partire dall’articolo 3 della Costituzione.

Mario De Michele

LA FOTOGALLERY


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui