Galleria Umberto, c’è una svolta nel corso del processo sulla morte del piccolo Salvatore Giordano. La procura di Napoli (pm Di Dona e Giugliano) ha chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi per il dirigente del servizio idrogeologico del comune di Napoli, per i due dipendenti pubblici dello stesso servizio; 1 anno e 8 mesi per l’amministratore del condominio di piazzetta Serao. Una richiesta di condanna per il crollo di pietre staccate dal fregio sulla volta d’ingresso da via Toledo dell Galleria Umberto, che colpì e uccise il piccolo Salvatore (studente modello, aveva solo 14 anni, stava passeggiando in via Toledo con i propri amici), il 5 luglio del 2014. Nel corso della stessa udienza, l’avvocato di Parte civile – il penalista Sergio Pisani – ha chiesto la condanna di tutti gli imputati e ha chiesto che venissero trasmessi gli atti in Procura per approfondire la posizione dell’allora sindaco Luigi De Magistris (la cui posizione è stata archiviata alcuni anni fa in sede preliminare), in relazione alle denunce che erano arrivate in comune per sollevare l’attenzione sul crollo di pietre dalla Galleria e sulla scarsa manutenzione del monumento. Tutte le persone coinvolte avranno modo di replicare alle accuse e dimostrare la correttezza del proprio operato. Nelle prossime settimane , la sentenza di primo grado.