Il premier Benyamin Netanyahu ha dato ascolto alle preoccupazioni Usa sull’operazione militare a Rafah. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden in una intervista alla Abc news, ripresa dai media israeliani. “Penso che mi stia ascoltando. Volevano entrare […] a Rafah […] a tutta forza, invadere tutta Rafah, andare in città, portarla fuori, muoversi, muoversi con tutta la forza. Non l’hanno fatto”, ha risposto Biden ad una domanda dell’emittente. “E quello che hanno fatto – ha aggiunto riferendosi alla road map – è stato concordare un’intesa significativo”. L’esercito israeliano nella notte colpito “strutture militari degli Hezbollah nelle aree di Jabal Rezlane, Ramyeh, e Kfarkela”, nel sud del Libano. Il ministro delle Finanze israeliano – e leader di destra radicale di ‘Sionismo religioso’ – Bezalel Smotrich è tornato a chiedere insediamenti israeliani a Gaza una volta sconfitto Hamas. “I nostri eroici combattenti e soldati – ha detto – stanno distruggendo il male di Hamas e occuperemo la Striscia di Gaza. A dire il vero, dove non ci sono insediamenti non c’è sicurezza”. Smotrich ha parlato ad un evento per l’inaugurazione di un centro religioso a Nitzan nel sud di Israele sottolineando che il prossimo centro deovrebbe ssere costruito a “Gush Katif” il termine che indica l’insediamento ebraico nella Striscia da cui Israele si è ritirato nell’agosto del 2005. Il Qatar ha minacciato di chiudere l’ufficio politico di Hamas nella capitale Doa se il gruppo non accetterà l’accordo di cessate il fuoco proposto da Stati Uniti e Israele: lo riporta la Cnn, che cita un funzionario statunitense. I funzionari statunitensi stanno esortando Qatar, Egitto e Turchia ad aumentare la pressione su Hamas, scrive l’emittente. Secondo due di loro, gli Usa hanno chiesto a diversi Paesi di minacciare di congelare i conti bancari dei membri di Hamas e di limitare la loro capacità di viaggiare liberamente nella regione. L’emittente ricorda che i funzionari statunitensi hanno pubblicamente invitato il gruppo ad accettare le precedenti proposte di cessate il fuoco, ma sottolinea che non c’è mai stata una campagna di pressione a tutto campo caratterizzata da richieste specifiche ai singoli Paesi nell’ambito degli sforzi dell’amministrazione Biden per arrivare ad un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi. Il molo temporaneo per consegnare gli aiuti a Gaza è stato riparato dopo la tempesta che lo aveva parzialmente distrutto ed è di nuovo in funzione. Lo ha annunciato il Pentagono. “Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha ripristinato il molo temporaneo, consentendo così la ripresa della consegna degli aiuti umanitari necessari alla popolazione di Gaza”, ha affermato in un post su X il Centcom. “I tempi non sono ancora maturi” per una commissione statale d’inchiesta sulla gestione da parte del governo dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Lo ha detto il Segretario del Gabinetto del premier Benyamin Netanyahu, Yossi Fuchs. in risposta ad una richiesta del Procuratore generale dello stato Gali Baharav-Miara. “Israele – ha spiegato Fuchs, citato dai media – è nel mezzo di una feroce guerra e i tempi non sono ancora maturi per indagare sull’intera guerra e su ciò che l’ha preceduta”. Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 36.731, di cui almeno 77 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 83.530, secondo la stessa fonte. L’esercito israeliano continua ad operare nel centro e nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui “sono stati uccisi decine di miliziani” in un’operazione ancora in corso dall’inizio della settimana a Bureji e a Deir al-Balah nella parte centrale di Gaza. Secondo la stessa fonte “sono stati localizzati imbocchi di tunnel e demolito le infrastrutture usate dai gruppi terroristici nell’area”. Tra gli uccisi – ha proseguito – anche “il capo di capo di una cellula lanciarazzi di Hamas”. Sempre al centro dell’enclave palestinese, l’esercito “continua ad operare nel Corridoio Netzarim” che divide la parte nord da quella meridionale della Striscia. A Rafah, nel sud, le truppe della 162/esima Divisione – ha detto il portavoce – hanno “individuato altri tunnel e armi”. Il segretario di stato Usa Antony Blinken arriverà in Israele lunedì prossimo. Lo ha riferito Ynet secondo cui la visita – l’ennesima nel Paese dall’avvio della guerra – avviene nell’ambito delle trattative per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi.