Iministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania sono favorevoli alla proposta dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, di creare “un regime sanzionatorio contro i dirigenti di Hamas in solidarietà ad Israele e per contrastare le operazioni terroristi che del gruppo”. In una lettera congiunta, Antonio Tajani, Catherine Colonna e Annalena Baerbock esprimono il loro “pieno sostegno alla proposta che dovrebbe permettere all’Ue di colpire i membri di Hamas, i gruppi affiliati e i sostenitori delle sue attività destabilizzanti”. Le forze di difesa israeliane annunciano su X di aver eliminato Emad Krikae, comandante del battaglione Shejaiya di Hamas. Krikae aveva assunto l’attuale posizione dopo l’uccisione del suo predecessore. In precedenza era stato vice comandante del medesimo battaglione e responsabile dell’addestramento sui missili anticarro nella Brigata della città di Gaza. L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 4 soldati: 3 di loro uccisi in combattimento nel sud di Gaza e il quarto in un incidente d’auto. Secondo le cifre ufficiali – dall’inizio dell’operazione nella Striscia – il totale dei soldati deceduti è ora di 101. Sono stati 8 i razzi lanciati dal sud del Libano verso il territorio israeliano a ridosso del confine dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui 6 dei razzi sono stati intercettati dal sistema difensivo, mentre 2 sono caduti in aree aperte. In risposta, l’artiglieria israeliana sta ora colpendo la fonte del lancio dei razzi. Israele non ha alcun piano per spostare la popolazione palestinese di Gaza fuori dalla Striscia. Lo ha ribadito il portavoce del premier Benyamin Netanyahu, Eylon Levy, definendo le informazioni al proposito “accuse scandalose e false”. Levy ha spiegato di riferirsi a quanto sostenuto dal ministro degli Esteri Ayman Safadi nel suo intervento a Doha, denunciando “lo sforzo sistematico di Israele di svuotare Gaza della sua gente”. Levy, citato dai media, ha spiegato che Israele ha incoraggiato soltanto la popolazione di Gaza a lasciare le principali aree di combattimento, ma non la Striscia stessa. L’esercito israeliano ha trovato ieri nel campo profughi di Jabalia (Gaza) altre conferme all’utilizzazione sistematica da parte dell’ala militare di Hamas di strutture civili e di organizzazioni umanitarie. Secondo il portavoce militare cariche esplosive, fucili kalashnikov ed un lanciarazzi Rpg sono stati trovati dentro sacchi dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. Nelle immediate vicinanze di una scuola era inoltre parcheggiato un camion che conteneva missili di lunga gittata. Ieri il portavoce militare aveva anche denunciato il lancio di razzi di Hamas dall’interno delle zone umanitarie destinate agli sfollati, alla estremità meridionale della Striscia. Il portavoce militare Daniel Hagari ha intanto riferito ieri che l’esercito ha assunto il controllo a Gaza della centrale Piazza Falastin ”sotto alla quale c’e’ una vasta rete di tunnel militari”. ”Hamas – ha precisato – ha investito ingenti fondi per creare una ‘Gaza-sotterranea’, sopra alla quale la ‘Gaza a cielo aperto’ serve come un esteso scudo umano”. “Sfortunatamente gli Usa hanno posto il veto all’Onu sulla proposta di tregua: ora dobbiamo concordare almeno delle pause per far sì che entrino gli aiuti umanitari a Gaza”. Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio Esteri Ue. “Diciamo che i palestinesi non devono essere espulsi ma è difficile quando la persone fuggono e cercano rifugio, dato che non ci sono più rifugi sicuri a Gaza”. Dopo il veto americano su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un “cessate il fuoco umanitario” a Gaza, domani prenderà il via una riunione straordinaria dell’Assemblea generale dell’ONU. L’incontro è stato richiesto dai rappresentanti dell’Organizzazione per la cooperazione islamica e del gruppo arabo. Secondo fonti diplomatiche, l’Assemblea Generale, le cui risoluzioni non sono vincolanti, potrebbe decidere un testo. La bozza di testo visionata dall’AFP riprende in gran parte la risoluzione respinta venerdì dal Consiglio di Sicurezza a causa del veto americano. Il testo esprime preoccupazione per la “catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza”, “chiede un immediato cessate il fuoco umanitario”. Chiede inoltre la protezione dei civili, l’accesso umanitario e il rilascio “immediato e incondizionato” di tutti gli ostaggi. Alla fine di ottobre, dopo quattro insuccessi in dieci giorni da parte del Consiglio di Sicurezza, l’Assemblea Generale aveva invocato, a larghissima maggioranza (120 voti favorevoli, 14 contrari e 45 astensioni), una “tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata, che porti alla cessazione delle ostilità” tra Israele e Hamas. Due settimane dopo il Consiglio è riuscito ad adottare una risoluzione che chiedeva “pause e corridoi umanitari” nella Striscia di Gaza, non un “cessate il fuoco” e nemmeno una tregua”. La settimana scorsa, invocando per la prima volta l’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite che permette al Segretario generale di riunire il Consiglio su una questione che “potrebbe mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”, Antonio Guterres aveva esortato il Consiglio a spingere per un “cessate il fuoco umanitario”, denunciando la “punizione collettiva” inflitta ai palestinesi. “Purtroppo il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a farlo”, ha lamentato ieri, descrivendo un Consiglio le cui “autorità e credibilità sono state seriamente compromesse”. Venerdì la risoluzione preparata dagli Emirati Arabi Uniti in risposta alla richiesta del Segretario Generale, che chiedeva un “cessate il fuoco umanitario immediato” a Gaza, è stata bloccata dagli Stati Uniti. Ha ricevuto 13 voti a favore, uno contrario e un’astensione (Regno Unito). Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha criticato gli Stati Uniti per avere posto il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. “Mentre il mondo chiede una fine ai crimini di guerra dei sionisti in Palestina, il veto posto dagli Usa alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul cessate il fuoco prova che (gli Stati Uniti) sono la radice di questa guerra e di questi crimini”, ha scritto Raisi su X. Il governo di Washington “è il principale sostenitore del massacro di donne e bambini innocenti a Gaza”, ha aggiunto.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui