Hamas ha annunciato che squadre mediche hanno trovato una terza fossa comune all’interno dell’ospedale al-Shifa di Gaza City con 49 corpi finora recuperati. Secondo Hamas finora sono state trovate un totale di sette fosse comuni all’interno degli ospedali di Gaza. Hamas ha fatto sapere che sono finiti i colloqui al Cairo e che Netanyahu è tornato al punto di partenza. Lo riferisce Haaretz citando anche una fonte israeliana secondo cui non c’è stata “una svolta” nei negoziati, pur se la delegazione resta nella capitale egiziana. Nel frattempo, Hamas ha reso noto che i suoi combattenti stanno combattendo contro le truppe israeliane a est di Rafah. Lo riportano i media internazionali e anche Haaretz ha riportato che l’Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah. Secondo il Guardian, i residenti hanno detto che i combattimenti erano ancora in periferia. Gruppi armati di Hamas, Jihad islamica e Fatah hanno affermato in dichiarazioni separate che gli scontri a fuoco sono continuati a Gaza centrale mentre i residenti del nord di Gaza hanno riferito di bombardamenti di carri armati israeliani contro le aree orientali della città. L’Agenzia delle Nazioni Unite Unrwa ha affermato che nessun aiuto è ancora entrato a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom dopo che stamattina Israele ha dichiarato di aver riaperto il valico di frontiera e che i camion degli aiuti provenienti dall’Egitto erano già sottoposti a ispezioni prima del loro arrivo a Gaza. L’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa sostiene in una nota che, contrariamente a quanto annunciato in mattinata da Israele, entrambi i valichi verso la Striscia di Gaza di Kerem Shalom e Rafah restano chiusi e ne sollecita “l’immediata riapertura”. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che le autorità israeliane avrebbero richiuso il valico di Kerem Shalom questo pomeriggio, dopo l’ingresso di un unico camion di carburante consegnato all’ Unrwa, e dopo vari giorni di chiusura. “I due valichi sono chiusi e noi chiediamo la loro riapertura” – ha detto la portavoce dell’Agenzia Juliet Touma, spiegando che si è reso necessario razionare il carburante e il fabbisogno giornaliero per scopi umanitari. Truppe dell’Idf “stanno continuando l’operazione mirata di antiterrorismo per eliminare Hamas e smantellare le sue infrastrutture in specifiche aree di Rafah est”, ha confermato il portavoce militare israeliano, secondo cui “in numerosi combattimenti ravvicinati lo scorso giorno, i soldati hanno eliminato terroristi e scoperto strutture così come imbocchi di tunnel in molte località ad est di Rafah”. “Le truppe hanno cominciato il processo di smantellamento sia delle strutture terroristiche sia degli imbocchi dei tunnel. I soldati stanno operando con “raid mirati sul lato di Gaza del valico di Rafah”. L’Idf ha anche deciso che i lavori agricoli vicino alla barriera di sicurezza con Gaza non devono essere effettuati oggi .In base a “una valutazione di sicurezza”, l’esercito israeliano ha annunciato che “le attività all’esterno nelle comunità vicino la Striscia da 0 a 4 chilometri dal confine dovranno avere un permesso dalla Brigate regionale”. Nelle zone a ridosso della Striscia ieri sono risuonate più volte le sirene di allarme per i razzi di Hamas sparati da Gaza. “Non inganneremo l’opinione pubblica: anche dopo che ci saremo presi cura di Rafah, ci sarà il terrorismo. Hamas si sposterà a nord e si riorganizzerà”. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari al quotidiano Yedioth Ahronot, aggiungendo che l’Idf ha “presentato un piano al governo per combattimenti a Gaza che dovrebbero durare un anno”. “Gaza – ha sottolineato – è forse uno dei teatri più difficili al mondo: sovraffollata e piena di tunnel”. “Andiamo incontro ad anni difficili e dovremo spiegarlo sia all’interno sia all’esterno”. Hagari ha quindi detto che l’Idf si è assunto la responsabilità per il “fallimento” del 7 ottobre.