E’ scontro aperto fra Israele e l’Unrwa. “Negli ultimi giorni diverse dichiarazioni di funzionari israeliani hanno insinuato o ritenuto direttamente l’Unrwa responsabile delle lacune nella consegna degli aiuti nella Striscia di Gaza. Queste affermazioni sono state amplificate dai media israeliani e da altri media mainstream e social, creando un flusso di disinformazione infondata”. Lo dichiara il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, Philippe Lazzarini. Ieri il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha infatti accusato l’Unrwa di aver coperto il presunto dirottamento degli aiuti a Gaza da parte di Hamas, descrivendo il meccanismo di aiuto delle Nazioni Unite come “tristemente infruttuoso”. In un comunicato pubblicato sul sito web dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Lazzarini afferma da parte sua che “con le severe restrizioni all’accesso umanitario da parte delle autorità israeliane l’operazione umanitaria deve affrontare numerose sfide” e invita i media “a verificare i loro resoconti e a effettuare controlli incrociati tra le informazioni, comprese le dichiarazioni dei funzionari governativi, prima di pubblicare informazioni”. Il sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza presso le Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha espresso la sua “ferma condanna” dell’incidente in cui “è stato sparato contro un convoglio umanitario mentre viaggiava dal nord di Gaza a Rafah”. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha affermato ieri che suoi veicoli che trasportavano aiuti sono stati colpiti da soldati israeliani, senza causare vittime. “Il convoglio era chiaramente segnalato e i suoi movimenti erano coordinati con le parti”, ha sottolineato Griffiths sul suo account X ricordando che “gli attacchi contro gli operatori umanitari sono illegali”. Ottantuno camion di aiuti umanitari sono entrati ieri nella Striscia di Gaza attraverso il valico israeliano di Kerem Shalom e quello egiziano di Rafah, ha riferito l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu). “Il volume degli aiuti rimane tristemente inadeguato”, ha commentato l’Ocha in un comunicato.