La Procura di Bologna ha fatto notificare avvisi di fine indagine – atti che solitamente precedono una richiesta di rinvio a giudizio – per i quattro poliziotti del 113 che vennero arrestati il 5 marzo scorso con l’accusa di aver rapinato spacciatori tunisini. I quattro nel frattempo sono stati scarcerati, ma hanno l’obbligo di firma e sono sospesi dal servizio. Inizialmente la Procura si era orientata a chiedere il giudizio immediato per i quattro. Si tratta di un rito speciale privo di udienza preliminare, che viene concesso solo in caso di evidenza della prova.

Il fatto che non sia stato richiesto e’ solo perche’ una delle condizioni necessarie per il rito e’ che gli imputati siano in carcere. Il fatto che siano stati scarcerati impedisce la richiesta. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il sostituto Manuela Cavallo, titolari dell’inchiesta, sono ancora convinti che il quadro probatorio sia robusto. I quattro accusati di rapina aggravata, lesioni e sequestro di persona, sono Francesco Paolo Pace, 39 anni, Alessandro Pellicciotta, 30, Giovanni Neretti, 40, e Valentino Andreani, 29. Per l’accusa rapinavano spacciatori clandestini, perche’ vittime del genere non fanno denuncia, e comunque quando la fanno, nessuno crede loro. In due casi, pero’, le vittime hanno chiamato un poliziotto o carabiniere di cui si fidavano, che hanno raccolto la denuncia. Da li’ sono partite le indagini portate avanti dai colleghi della Squadra Mobile che il 5 marzo fecero scattare gli arresti.

 

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