Altro duro colpo al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro: cinque dei suoi familiari, tra i quali una sorella, sono stati arrestati in un’operazione antimafia che ha impegnato tra Palermo e Trapani un gruppo interforze costituito da uomini del Ros dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Squadra Mobile di Palermo e della Dia nell’esecuzione di una trentina di provvedimenti emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Le ordinanze di custodia cautelare colpiscono esponenti delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Campobello di Mazara e i loro interessi economici, soprattutto nell’edilizia.

I reati contestati sono, tra gli altri, associazione mafiosa, voto di scambio, estorsione e intestazione fittizia di beni. Tra gli arrestati figura la sorella del capomafia castelvetranese, Anna Patrizia Messina Denaro, accusata di estorsione aggravata dal favoreggiamento di Cosa nostra. Gli indagati sono ritenuti a vario titolo partecipi delle fitta rete che cura e gestisce gli interessi riconducibili a Matteo Messina Denaro. Patrizia Messina Denaro, 43 anni, secondo gli inquirenti era in contatto con il fratello latitante e smistava i suoi ordini del fratello. Inoltre, anche tramite il marito, Vincenzo Panicola, che e’ detenuto da tempo, e’ accusata di aver fatto da raccordo con i mafiosi in carcere. Nell’inchiesta e’ coinvolto anche un cugino del boss, Giovanni Filardo, arrestato gia’ nell’operazione “Golem II” del 2010 e appena il mese scorso assolto da quelle accuse. Il reato di scambio elettorale politico-mafioso viene contestato invece a Aldo Roberto Licata candidato alle ultime elezioni politiche nella lista Grande Sud-Mpa e non eletto. L’inchiesta e’ stata coordinata dal procuratore aggiunto Teresa Principato e da sostituti Paolo Guido e Marzia Sabella.

 

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