Durante gli allenamenti o le partite, con banali scuse le attirava nello sgabuzzino della palestra o nel suo ufficio, e le toccava. Oppure impartiva lezioni sbagliate sui movimenti da eseguire in campo: e cosi’ con il pretesto di correggerle si avvicinava da dietro e si strusciava ai loro corpi.
Attenzioni sessuali che – secondo l’accusa – sono andate avanti dal settembre 2010 al luglio scorso verso almeno cinque giocatrici di una societa’ sportiva ravennate di eta’ comprese tra gli 11 e i 13 anni. E che ieri sera sono costate gli arresti domiciliari al loro allenatore, un 60enne ravennate alla guida di un team di uno sport minore. Durante la perquisizione, e’ stato sequestrato materiale giudicato interessante dagli inquirenti. Lunedi’ e’ previsto l’interrogatorio di garanzia dell’accusato. La misura cautelare e’ stata erogata dal Gip Monica Galassi in conseguenza alla richiesta del Pm Angela Scorza formulata sulla base delle indagini della sezione della squadra Mobile di polizia scattate dalla denuncia fatta da una madre delle ragazzine l’11 agosto scorso. La giovane si era confidata con la mamma in merito a un episodio risalente al 16 luglio precedente, presumibilmente accaduto durante una partita. Nel corso delle verifiche, sono poi emersi gli altri episodi sinora attribuiti al 60enne che in taluni casi avrebbero coinvolto anche 10-15 volte la stessa ragazzina. L’uomo deve rispondere di violenza sessuale aggravata perche’ ai danni di minori dei 14 anni. E’ assistito dall’avv. Francesco Manetti, al suo primo incarico dopo essere uscito dall’ospedale mercoledi’ scorso in seguito al colpo di pistola al petto ricevuto il 17 settembre scorso nel suo ufficio da un ex cliente poi arrestato per tentato omicidio.