Non un episodio di razzismo, ma una lite: cosi’ i carabinieri di Palermo hanno ricostruito i fatti di sabato scorso, inizialmente ritenuti una violenza a sfondo razziale anche per le dichiarazioni rese da due venditori ambulanti extracomunitari picchiati da un gruppo di giovani palermitani.

I carabinieri hanno ora individuato cinque giovani, due dei quali minorenni, che hanno preso parte a quella che ora viene qualificata come una rissa sabato sera in via Principe di Belmonte. Determinante il contributo informativo del carabiniere di quartiere, che ha permesso di comprendere meglio gli aspetti della vicenda. Secondo questa versione, uno degli ambulanti aveva accusato un ragazzo di aver rubato un oggetto dalla sua bancarella e ne era nata una discussione poi finita a pugni, calci e schiaffi. Comunicazioni sono state trasmesse alla Procura della Repubblica (procuratore aggiunto Scalia) e alla Procura per i minorenni. Nessuno dei giovani coinvolti frequenta la scuola o ha un lavoro, e nessuno ha precedenti penali rilevanti. Provengono da famiglie di operai, senza particolare disagio economico e sociale. “La situazione, dalle prime indicazioni raccolte, non appare riconducibile ne’ a fenomeni di razzismo ne’ a baby gang di quartiere”, afferma il generale Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri. “Piuttosto -spiega- le aree pedonali del centro sono diventate un importante centro di aggregazione giovanile e presentano talune manifestazioni di disordine urbano, connotate da comportamenti talvolta insolenti che possono sfociare nella protervia”.

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